20 agosto 2025
(Arv) Venezia 20 ago. 2025 – “Mi dispiace essere stato strumentalizzato per il comunicato che ho diffuso ieri in merito ai tempi di attesa per una colonscopia. Come ho chiaramente precisato in quello stesso testo, non ho alcuna intenzione di attribuire responsabilità alla Regione del Veneto che, anzi, sta facendo ogni sforzo possibile per cercare di risolvere il problema delle liste d’attesa, nonostante le difficoltà”. Sono le parole del consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo misto) che spiega: “Il vero problema, infatti, sta all’origine: mancano risorse umane e finanziarie adeguate. Il Fondo Sanitario Nazionale, per responsabilità politiche trasversali che si sono accumulate negli ultimi decenni, è stato progressivamente ridimensionato rispetto ai reali bisogni della popolazione. La mia intenzione era sollevare una riflessione più ampia, evidenziando le contraddizioni di una politica nazionale e internazionale che sembra oggi più preoccupata di investire in armamenti, di riarmare il paese e l’Europa, piuttosto che affrontare con determinazione le vere emergenze sociali e sanitarie che interessano da vicino i cittadini. Ci troviamo di fronte a sfide concrete e sempre più urgenti: l’aspettativa di non autosufficienza è in costante aumento, le richieste di prestazioni sociosanitarie crescono, mentre il tasso di natalità continua a calare. Eppure, il dibattito politico, da destra a sinistra, sembra focalizzarsi su altri fronti, come l’aumento della spesa militare e i finanziamenti all’estero, anziché sul rafforzamento dei servizi essenziali per il nostro Paese. Mi chiedo: perché non elaborare un piano straordinario che porti la spesa sanitaria pubblica italiana – oggi ferma al 6,2% del PIL – almeno al livello della Germania, che destina circa il 10%? Dovremmo passare il tempo a discutere su questo piuttosto che su Zelensky e su vicende di cui non conosciamo neppure le cause e le motivazioni. Credo che la maggioranza degli italiani ci chieda proprio questo. Il fronte vero su cui combattere quotidianamente è all’interno delle nostre famiglie”.
