Pavanetto (FdI): “Siamo favorevoli alla parte del provvedimento che promuove la ricerca storica sui casi di fucilazione in guerra, ma con il necessario distinguo verso gli autori di reati gravissimi come saccheggi, violenze contro civili o stupri, episodi purtroppo documentati negli archivi”

16 settembre 2025

(Arv) Venezia 16 set. 2025 –       “Siamo favorevoli alla parte del provvedimento che promuove la ricerca storica: riteniamo giusto approfondire e raccogliere testimonianze su una pagina così complessa e dolorosa della nostra storia. Tuttavia, non possiamo ignorare quelle che per noi sono delle criticità. Il progetto di legge non distingue tra le diverse tipologie di condanna, rischiando di comprendere nella commemorazione globale anche i soldati autori di reati gravissimi come diserzione, saccheggi, violenze contro civili o stupri, episodi purtroppo documentati negli archivi”. Con queste parole il capogruppo di Fratelli d’Italia al Ferro Fini Lucas Pavanetto che ha presentato all’aula l’emendamento sulla discussa legge sui fucilati. “In Commissione il gruppo di Fratelli d’Italia si era astenuto sul testo in esame – specifica Pavanetto – anche alla luce delle consultazioni richieste alle associazioni combattentistiche e d’arma. Oggi, in Aula, ci troviamo a dover assumere una posizione più chiara, rispettosa della storia, ed è per questo che abbiamo presentato una manovra emendativa. È evidente che includere tutti i soldati condannati senza alcuna distinzione significherebbe distorcere la storia stessa, svilire il sacrificio di chi combatté fino all’estremo e ledere la memoria di chi compì fino in fondo il proprio dovere. Per queste ragioni abbiamo proposto un emendamento per specificare che fra i fucilati non siano inclusi i responsabili di reati contro la popolazione civile o di diserzione. Si tratta di una precisazione necessaria per circoscrivere correttamente il perimetro della commemorazione”.

“Un secondo intervento riguarda la cosiddetta restituzione dell’onore. Noi riteniamo che l’onore spetti a chi combatté con coraggio, a chi si sacrificò fino alla fine, a chi diede la propria vita per la difesa della Patria. Non possiamo invece equiparare a questi uomini coloro che abbandonarono i compagni o si resero colpevoli di crimini odiosi. Ricordarli è doveroso, – sottolinea Pavanetto – ma restituir loro l’onore sarebbe un’operazione ingiusta, che falsifica la storia. Riporto l’esempio della Gran Bretagna, che pur concedendo il perdono ai fucilati della Grande Guerra non è mai arrivata a cancellarne la colpa o a restituire formalmente l’onore dei rei. Ecco perché proponiamo di modificare la denominazione della ricorrenza prevista: non una ‘Giornata della restituzione dell’onore’, ma una ‘Giornata regionale di commemorazione’ dei militari appartenenti alle forze armate italiane fucilati durante la Prima Guerra Mondiale. Una opzione che consentirà di mantenere viva la memoria senza scivolare errate equiparazioni”.

“Infine, riteniamo corretto prevedere, per stabilire le modalità di funzionamento della Consulta che competeranno alla Giunta regionale sia sentita anche la VI Commissione consiliare, che ha seguito l’intero iter. Una manovra emendativa che non è in contraddizione con lo spirito originario della legge, – conclude Pavanetto – ma ne rafforza la coerenza e la credibilità, evitando il rischio di onorare indistintamente anche chi, per la gravità dei reati commessi, non lo merita”.

(Regione Veneto)

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