Dopo una prima sospensiva del provvedimento, il Tar Veneto ha definitivamente sentenziato la legittimità dell’atto con cui il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio aveva disposto la revoca della licenza e quindi la conseguente chiusura di una Videolottery sita nel comune di Este.
Il tutto aveva avuto origine dalla valutazione avviata dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura su fatti penalmente rilevanti in relazione ad un volume di affari sospetto di una videolottery gestita da cittadini cinesi, le cui transazioni registrate dal pos installato all’interno dell’esercizio pubblico apparivano ingiustificate.
I poliziotti della Divisione di Polizia Amministrativa avevano così avviato una istruttoria circostanziata, che si concludeva con l’emanazione in data 15 luglio del provvedimento di revoca della licenza a firma del Questore della provincia di Padova.
I fatti presi in esame avevano considerato le illecite transazioni di denaro che, con l’utilizzo del POS installato all’interno della videolottery, avevano registrato operazioni di prelievo di denaro a favore dei clienti per un ammontare di un milione di euro mensili.
La società ricorrente otteneva inizialmente la sospensiva del provvedimento in data 5 settembre da parte del Tar del Veneto che contestualmente rinviava la decisione finale alla terza sezione dello stesso collegio giudicante.
I motivi del ricorso sono stati incentrati sulla liceità dell’utilizzo del pos, sulla mancata legittimazione da parte del Questore di procedere alla revoca del titolo, su vizi procedimentali, fra cui la mancata audizione personale del ricorrente nel corso del procedimento amministrativo avviato dalla Polizia Amministrativa e sull’asserita “Illogicità e contraddittorietà” del provvedimento di revoca.
Il ricorrente nell’atto di ricorso aveva citato in giudizio la Questura di Padova per reclamare anche il risarcimento dei danni subiti per il periodo di chiusura di un mese senza quantificarne al momento l’entità.
In data 22 settembre il TAR Veneto ha pubblicato la sentenza definitiva di primo grado con cui ha riconosciuto la piena legittimità al provvedimento della Questura di Padova, respingendo tutti i punti di doglianza sollevati in sede di ricorso.
Nella sentenza si legge come la Questura abbia fondato legittimamente il provvedimento dopo aver valutato il “sospetto e anomalo flusso di denaro registrato presso l’esercizio gestito dalla società, perché riconducibile a condotte sussumibili nelle trame del reato di riciclaggio”.
Nella stessa sentenza il TAR ha altresì condannato la parte ricorrente, oltre alle spese giudiziarie, anche al pagamento di euro 2000 a favore del Ministero dell’Interno.
Nella giornata di martedì 23 settembre, gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Padova hanno proceduto alla notifica della sentenza disponendo la chiusura della videolottery.