COLDIRETTI VENEZIA DENUNCIA LA SITUAZIONE PENOSA DEI PRODUTTORI DI RADICCHIO TONDO DI CHIOGGIA
1 Ottobre 2025 – Sono giorni tristi per i produttori di radicchio di Chioggia, la coltura principale del territorio clodiense, cicoria considerata regina dell’orticoltura veneta.
Numerosi agricoltori si stanno recando in questi giorni all’ufficio zona Coldiretti per chiedere aiuto, denunciando una situazione ormai diventata insostenibile: “stiamo dilapidando l’eredità che ci hanno lasciato i nostri padri- spiega il produttore Alessandro Tiozzo Caenazzo – non possiamo lavorare sotto il costo di produzione. Per un kg di radicchio ci viene offerto il pagamento di 15 centesimi quando produrlo ne costa almeno 50 centesimi. Ora io e mio fratello che gestiamo una campagna di 12 ettari siamo disperati con quintali di radicchio che converrà lasciare marcire sui campi.”
La medesima situazione la stanno vivendo le altre aziende agricole, tra cui Marco Tonello associato di Coldiretti che ieri pomeriggio mette un annuncio sui social “Se qualcuno è interessato può venire a raccogliersi il radicchio, lo regalo. Costa più raccoglierlo che buttarlo.” Questa mattina alle undici si erano già recate in azienda cinquanta persone, si perché il consumatore il radicchio lo paga caro, lo trova sullo scaffale ad un prezzo che si aggira sui 2,50€ al kg.
“Le considerazioni sui prezzi, sulla contingenza economica sono un argomento già affrontato ciclicamente durante le stagioni produttive, come l’attuale in cui ai nostri produttori non viene garantita la dignità lavorativa, con dei pagamenti gravemente al di sotto del costo di produzione” sottolinea il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali. In effetti, più volte si è tentato di individuare la causa della svalutazione del radicchio di Chioggia e del mancato riconoscimento del valore ai produttori, si tratta di un argomento molto complesso. E’ difficile fronteggiare le sfide che la globalità della produzione del prodotto ci mette di fronte, tra le principali cause, una concorrenza sleale del seme ibrido. Esiste il marchio del radicchio IGP di Chioggia ma non viene riconosciuto economicamente dai mercati.
Serve dunque un cambio culturale e operativo per aspirare ad un giusto riconoscimento del valore sul mercato del radicchio di Chioggia, così come per le altre produzioni presenti nel territorio. Coldiretti Venezia si è pertanto attivata: stiamo predisponendo la documentazione necessaria per la denuncia della situazione all’ ICQRF, applicando il decreto legge 198/2021, normativa ottenuta dopo anni di nostre proteste e tentativi di contrastare le pratiche sleali nella filiera agroalimentare. Speriamo così di iniziare una politica nuova che ridia prospettive all’orticoltura clodiense.” Conclude Giovanni Pasquali.