30 settembre 2025
(Arv) Venezia 30 set. 2025 – “Come consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra e Coordinatore dell’Osservatorio Diritti Animali di Europa Verde, esprimo piena solidarietà all’Associazione Gioia Onlus, duramente attaccata e minacciata di querela da Gianni Mazzocco, presidente del Comprensorio Alpino di caccia n. 5, dopo aver denunciato la violazione del divieto di caccia nell’area del loro rifugio per cani a Volpago”. Sono le dichiarazioni del consigliere regionale Andrea Zanoni (AVS) che spiega: “L’arroganza senza misura di certi ambienti filovenatori è inaccettabile, La destra filovenatoria con Lollobrigida & Co. sta creando ‘padroni’ armati che si sentono padri eterni in casa d’altri. Mazzocco dovrebbe vergognarsi per aver minacciato con metodi biechi e squallidi chi svolge un’azione meritoria a tutela degli animali. Far passare da colpevoli a vittime i cacciatori che entrano nei terreni di proprietà di cittadini che non li vogliono è un capovolgimento della realtà che non possiamo tollerare. Sul piano legale, è possibile smentire le affermazioni di Mazzocco che dimostra una profonda ignoranza in materia di leggi sulla caccia e afferma il falso, ignorando che tutta l’area del rifugio Gioia è vietata alla caccia nel raggio di almeno 300 metri. Ciò non è un’opinione, ma è sancito dalle leggi nazionali e regionali e confermato per l’ennesima volta da una circolare dell’Ufficio Caccia della Regione del Veneto datata 11 agosto 2025, ciò in forza degli articoli 10 comma 17 della L. 157/1992 e art. 10 comma 3 L.R. 50/1993. Invito Mazzocco a studiare ed evitare queste clamorose figuracce, anziché minacciare i cittadini e i volontari”.
“Questo è il segno di tempi bui – conclude Zanoni – a causa di una destra filovenatoria che porta in palmo di mano cacciatori che si credono ‘padreterni’ e padroni in casa d’altri solo perché hanno un fucile in mano. La responsabilità è politica quando si consente ai cacciatori di violare sistematicamente le leggi. Per questo, esorto l’Associazione Gioia a segnalare ogni singolo episodio di violazione e a identificare i responsabili. Se capiterà ancora mi recherò personalmente dal Prefetto e dal Questore per chiedere interventi finalizzati alla revoca immediata delle licenze di caccia di chi spara in area vietata. Pensi Mazzocco, piuttosto, alle indagini in corso sulle fraudolente opposizioni all’oasi estorte con la menzogna ai proprietari dei terreni da certi cacciatori, invece di difendere l’indifendibile”.