Consiglio pastorale diocesano: quali carismi e ministeri in una Chiesa sinodale missionaria?

Ha avuto luogo lunedì 10 novembre nell’oratorio della parrocchia di Salzano il primo appuntamento autunnale del Consiglio pastorale diocesano. L’incontro è stato dedicato ad un confronto sui carismi e ministeri di fatto che riconosciamo nelle nostre comunità parrocchiali e che sono a servizio di una Chiesa sinodale e missionaria.

Il lavoro della serata si è posto in continuità con quello compiuto dal Consiglio negli incontri precedenti, dedicati alla riflessione e al confronto su quali orientamenti e scelte possano favorire la corresponsabilità nella comunità cristiana per la missione. In particolare, nelle ultime sedute si è riflettuto su come carismi, vocazioni e ministeri possono essere vissuti in sinergia e sostenersi reciprocamente per diventare sempre più Chiesa che cammina insieme nel nostro tempo e nel nostro territorio.

Il Consiglio si è interrogato su quali carismi possono nutrire una Chiesa sinodale missionaria e quali ministeri la possono rendere sempre più comunionale, missionaria e partecipativa.

Il punto di partenza è stato il documento approvato dalla Terza Assemblea Sinodale della Chiesa in Italia lo scorso 25 ottobre, intitolato Lievito di pace e di speranza, che al n. 72 afferma: «La corresponsabilità dei battezzati non coincide esclusivamente con l’assunzione di ministeri, istituiti o meno, riconosciuti e affidati dalla Chiesa, poiché lo Spirito effonde i suoi carismi anche al di fuori di un riconoscimento istituzionale. Tuttavia, per favorire lo sviluppo di una maggiore corresponsabilità nella missione, il Cammino sinodale italiano chiede di allargare gli spazi della ministerialità dei laici. Le Chiese locali sono chiamate a rispondere con creatività e coraggio ai bisogni della missione, discernendo tra i carismi alcuni che è opportuno prendano una forma ministeriale, dotandosi di criteri, strumenti e procedure adeguate».

Divisi in sette piccoli gruppi, in un clima di raccoglimento, con la modalità della conversazione nello Spirito, i Consiglieri hanno provato a individuare quali carismi e ministeri stanno prendendo forma nelle nostre comunità, in un contesto di Chiesa sinodale.

Non è stato semplice, per i gruppi, decidere cosa condividere nella successiva restituzione in assemblea, perché in ciascuno erano emerse parecchie narrazioni ritenute da tutti significative. Quelle più interessanti che sono state condivise hanno lasciato intravedere alcuni modi in cui lo Spirito sta accompagnando il cammino della nostra Chiesa.

Come ha notato il Vescovo nella conclusione, l’ascolto e l’accoglienza sono un filo rosso che unisce le esperienze raccontate. Sottolineando la differenza tra carisma e ministero, ma anche tra carisma e competenza, ha ricordato che “non è l’istituzione di un ministero che lo fa esistere. L’istituzione segue l’esistenza di figure, caratteristiche, modi di agire che sono riconosciuti come buoni, virtuosi, che costruiscono la comunione”. Mettersi insieme in ascolto dello Spirito, come è avvenuto nel Consiglio pastorale diocesano, per scorgere queste figure, caratteristiche e modi di agire è il primo passo per poterli riconoscere, sostenere e promuovere.

Marialuisa Furlan

(Diocesi di Treviso)

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