
(AVN) – Venezia, 6 novembre 2025
Si è tenuto ieri a Vicenza un incontro tecnico convocato dal sindacato Filcams CGIL di Vicenza in riferimento alle sorti del punto vendita vicentino di COIN. Alla riunione hanno partecipato i vertici locali e la responsabile risorse umane di COIN, mentre la Regione era presente con l’Unità di crisi aziendali.
Il piano di ristrutturazione originariamente definito da COIN prevedeva la possibile chiusura dello store vicentino nel 2026, un’ipotesi ritenuta non accoglibile dalle parti sindacali e dalla Regione che era stata discussa nell’incontro del tavolo regionale dello scorso 20 febbraio. Le sollecitazioni del tavolo richiamavano le competenze eccellenti dei lavoratori del negozio vicentino e la necessità di mantenere la presenza in città, dove COIN è percepita come un’istituzione e il suo abbandono avrebbe rappresentato una perdita dolorosa.
A inizio anno, però, l’azienda era in una fase del processo di rilancio non pienamente delineata, non potendo ancora contare sull’omologa del Piano di risanamento da parte del Tribunale, poi intervenuta con sentenza dell’11 luglio 2025. Ciò nonostante, al tavolo regionale, l’azienda aveva preso l’impegno a rivalutare soluzioni alternative alla chiusura di Vicenza.
Lo scenario presentato all’incontro di ieri è apparso differente e l’azienda, coerentemente con l’impegno preso a febbraio, ha affermato la volontà di mantenere la sede vicentina e anzi di voler provvedere al suo rilancio sulla base dei principi indicati nel Piano definito a livello nazionale. Il programma prevede una maggiore attenzione alle partnership con le proprietà degli immobili, un aggiornamento del modello di vendita e una riorganizzazione del personale attuata anche con il supporto di interventi formativi.
Per il punto vendita vicentino è stata espressa con chiarezza dall’azienda non solo la volontà di restare, ma anche di potenziarne l’organico che, nei tempi della crisi, si era ridotto all’osso. Il percorso di rilancio risulta quindi avviato, ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere rispetto ai quali saranno programmati nuovi incontri con le Parti sociali e le istituzioni regionali e comunali.
(LAVORO)
