Espulsi dalla movida trevigiana i responsabili dell’aggressione di Porta San Tommaso.

Treviso centro

In seguito all’aggressione avvenuta nella serata del 6 Dicembre nei pressi di Porta San Tomaso, sono scattati divieti e provvedimenti nei confronti dei responsabili emessi dal Questore della Provincia di Treviso Alessandra SIMONE.
La nota dinamica dei fatti ricostruita inizialmente dagli operatori della Squadra Volanti intervenuti sul posto e, successivamente, dalle indagini esperite dagli investigatori della squadra mobile trevigiana ha permesso di individuare sette giovani, due maggiorenni e cinque minorenni, ritenuti responsabili degli stessi.
Al termine della attività istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine, il Questore di Treviso ha erogato sette avvisi orali, 6 Daspo “Willy” e un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno al Comune di Treviso.
Le misure disposte sono fondamentali per il contenimento dei reati nei confronti di soggetti vulnerabili e della collettività, cercando di “arrivare prima” per evitare che beni giuridici fondamentali quali la vita e l’incolumità dei singoli e pubblica vengano irrimediabilmente compromessi.
Di particolare rilievo è il fatto che grazie al recente decreto CAIVANO sia possibile applicare tali misure anche ai minori di 18 anni che abbiano compiuto i 14, quando manifestino condotte di particolare pericolosità sociale come nel caso di specie.
Tutti i soggetti responsabili sono stati colpiti dall’avviso orale, misura attraverso cui l’Autorità di Pubblica Sicurezza richiama all’ordine i soggetti ritenuti pericolosi per evitare conseguenze peggiori nei loro confronti.
Inoltre, uno dei maggiorenni residente in altro comune è stato destinatario di Foglio di via dal Comune di Treviso, misura adottata dal Questore nei confronti di quei soggetti che sono da considerare socialmente pericolosi e che, non avendo un legame con il territorio dove hanno commesso fatti di reato che hanno offeso o messo in pericolo la tranquillità e la sicurezza pubblica, sono diffidati a lasciarlo con l’obbligo di non farvi rientro; la sua violazione è punita con la reclusione da sei a diciotto mesi e con la multa fino a 10.000 euro.
Nei confronti dell’altro maggiorenne, e dei 5 minorenni, tutti residenti a Treviso, è stata disposta la misura del Divieto di Accesso ai Locali ed Esercizi pubblici detto “D.A.C.Ur.” che gli impedirà di fare accesso nei 18 locali presenti nell’area dove sono avvenuti i fatti.
In caso di violazione di questa misura i responsabili saranno punti con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 24.000 euro.
Resta alta la attenzione della Polizia di Stato nel perseguire gli episodi che turbano l’ordine e la sicurezza pubblica e minano la serena e libera fruibilità degli spazi urbani da parte dei cittadini.
 

(Questura di Treviso)