Enti intermedi in sanità. A quasi 10 anni dalla loro istituzione, a Venezia un confronto nazionale sui modelli organizzativi. Lanzarin, “Prioritario efficientare mantenendo invariati i servizi”

(AVN) – Venezia, 25 ottobre 2024

“Oltre che occuparci della cura e dell’assistenza dei pazienti, oggi, ancora più di prima, dobbiamo mettere in campo tutte quelle azioni che ci permettano una corretta, giusta, sana sostenibilità e flessibilità dell’intera macchina organizzativa del sistema sanitario e socio sanitario, garantendo velocità e accorciando le filiere”.

Lo ha evidenziato questa mattina l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, al Campus economico San Giobbe di Venezia, intervenendo all’appuntamento ‘Enti intermedi in Sanità’, l’evento promosso dalla Regione del Veneto, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e SDA Bocconi di Milano, per avviare un confronto tra i sistemi sanitari regionali sui modelli organizzativi per la gestione dei processi accentrati. Un momento di dibattito tra tecnici, esperti e direttori generali delle AULSS a quasi dieci anni dall’istituzione degli Enti intermedi in Sanità, quale per il Veneto Azienda Zero.

“Dalla Legge 19 del 2016, che ha portato da 21 a 9 le Aziende sanitarie e successivamente all’istituzione di Azienda Zero quale ente intermedio con funzioni amministrative, logistiche e gestionali – ha evidenziato Lanzarin – è trascorso un periodo di rodaggio che si è fortificato in fase pandemica, quando Azienda Zero ha fatto la differenza nell’approvvigionamento del materiale necessario, nella distribuzione e gestione delle risorse. Oggi, in questo complicato momento storico, caratterizzato dalla necessità di garantire la sostenibilità delle risorse a fronte di un mutato quadro economico, sociale e demografico, che porta ad un aumento dei bisogni in ambito sanitario e socio sanitario, risulta prioritario mettere in atto azioni capaci di efficientare le strutture, snellire i processi, mantenendo invariata la qualità dei servizi, delle cure e dell’assistenza”.

Un processo imprescindibile visto anche lo scenario profilato per i prossimi anni. Come ha spiegato il prof. Stefano Campostrini, Direttore Centro Governance e Social Innnovation dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’aumento della popolazione anziana (over 75) sta crescendo in maniera considerevole. Se 25 anni fa in Veneto c’erano 300 mila anziani, ora la cifra è raddoppiata e nel 2040 raggiungerà il milione.

“In questo contesto, dunque – ha aggiunto l’assessore Lanzarin – l’Ente intermedio diventa fondamentale, come realtà in grado di dare risposte, snellendo le catene di comando, accelerando i processi, ma soprattutto svolgendo quel ruolo di intermediazione con le aziende sanitarie erogatrici di servizi”.

Dopo la presentazione da parte di Francesco Longo, Cergas SDA Bocconi, delle tipologie emergenti a livello nazionale di enti intermedi, è seguito un confronto tra i rappresentanti di realtà regionali diverse, tra cui Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Umbria, Lombardia, Calabria. L’esperienza veneta è stata illustrata da Massimo Annicchiarico, direttore generale Area sanità e sociale, Mauro Bonin direttore della Direzione Programmazione e controllo, Roberto Toniolo, direttore generale Azienda Zero.

(SANITÀ-SOCIALE)

 

(Regione Veneto)

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