03 dicembre 2024
(Arv) Venezia 3 dic. 2024 – “L’ergastolo comminato a Filippo Turetta è la sentenza attesa, secondo ordinamento, per un delitto non solo efferato ma premeditato e programmato nei suoi minimi termini, quale frutto estremo della follia di controllo di un maschio verso il corpo, la mente, la vita di una donna”. Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, commenta così il verdetto della Corte di Venezia.
“È evidente -prosegue la consigliera- che l’assassino non è straniero e non ha vissuto ai margini della società, come postula il ministro Valditara. E i casi del genere, dove il crimine alligna all’interno di rapporti di coppia disfunzionali, sono la stragrande maggioranza in Italia: lo conferma il report del Centro Antiviolenza di Chioggia. Proprio oggi, a Caldiero nel veronese, un marito è indagato dopo la scoperta del cadavere della moglie nella loro abitazione. L’ergastolo -conclude Baldin- non restituisce Giulia al padre, alla sorella, al fratello, alle amiche. Ma m’illudo costituisca uno degli strumenti di deterrenza affinché non dobbiamo piangere più altre Giulia, altre Cristina”.