
Il Giubileo dei giovani è alle porte e i preparativi fervono. Emozioni ed aspettative fanno capolino, ma è la gioia il sentimento più diffuso tra i giovani della Diocesi che saranno a Roma tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.
Il pullman 3 è costituito da ragazzi dei Vicariati di Bassano-Rosà, Marostica, Arsiero-Schio, ma è presente in particolare un gruppetto di amici di Tezze sul Brenta. Maria Trento racconta che si sono preparati prima con un incontro aperto a tutta la comunità durante il quale don Matteo Zorzanello, responsabile del Servizio di Pastorale giovanile diocesano ha spiegato il significato del Giubileo, in particolare negli appuntamenti per gli adolescenti e per i giovani. «A fine marzo abbiamo ricevuto la benedizione ed il mandato. A questo momento sono seguiti un pellegrinaggio a piedi a Scaldaferro e altri momenti comunitari», spiega Maria.
Nicholas Piotto aggiunge che «l’aiuto economico è arrivato dal nostro parroco, don Piero Savio, oltre che da donazioni liberali di imprese locali e altre forme tradizionali di autofinanziamento – le torte all’uscita delle Messe. Ci è servito per favorire la partecipazione sia al Giubileo degli adolescenti che dei giovani». Nicholas parteciperà con la sorella Erika all’appuntamento dei giovani. Per lei è la prima volta ad un evento internazionale e cerca di non crearsi troppe aspettative, anche se spera in giorni di allegria e spensieratezza. Nicholas, invece, ha alle spalle la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona 2023 e, pensando al Giubileo degli adolescenti di aprile, riconosce la bontà di questi eventi. «Arrangiarsi anche nelle situazioni più strane con quello che si ha, aiutarsi, ridere e scherzare, condividere la fede e la gioia… non ha paragoni», aggiunge. Per Giacomo Scremin «sarà un momento di fraternità, ma soprattutto di fede nel quale ognuno avrà la possibilità di riscoprire, rafforzare, vivere intimamente il proprio legame con Dio».
La relazione con Dio è il motivo che ha fatto iscrivere anche Gabriele Turco che dice «la scelta di andare è stato l’inizio di una serie di cambiamenti, tutt’ora in corso». Anche Maria partirà con il cuore aperto per «vivere il viaggio come un cammino interiore, come una sorta di passaggio, una tappa sia nella crescita personale, sia nella fede, sia nella relazione personale con Dio». Altra grande attesa è l’incontro con papa Leone che, dice Nicholas, «con la sua attenzione ai dettagli, saprà dire le parole giuste anche a noi».
Naike Borgo
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