19 agosto 2025
(Arv) Venezia 19 ago. 2025 – “Dopo un’ora di attesa al telefono, ho tentato personalmente di prenotare una colonscopia per un anziano con sangue occulto positivo, un campanello d’allarme che può indicare anche patologie gravi. Dal Centro Unico di Prenotazione (CUP) mi è stato risposto che all’ospedale di San Bonifacio non si prendono prenotazioni fino alla fine del mese per mancanza di personale, mentre a Verona la prima disponibilità è ad agosto del 2026. È inaccettabile. Forse arriverà prima la data del suo funerale che dell’esame diagnostico”. Sono le dichiarazioni del consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo misto) che punta il dito “Contro una situazione sanitaria ormai al limite, pur evitando di attribuire responsabilità esclusivamente alla Regione del Veneto: il problema è nazionale. In tutta Italia il sistema sanitario pubblico è in profonda crisi. Eppure, si continua a parlare solo di armamenti e geopolitica, ignorando i problemi reali della nostra gente. L’Italia è tra i Paesi europei dell’OCSE che investono meno nella sanità pubblica: spendiamo circa 3.600 euro pro capite, contro i 5.400 della Francia e i 7.000 della Germania. A fronte di queste cifre, non possiamo stupirci se il sistema collassa: mancano medici, infermieri, risorse e programmazione. E il cittadino paga il prezzo più alto, con attese infinite o costretto a rivolgersi al privato, se può permetterselo. La vera emergenza non è all’estero, ma nelle case italiane: parliamo di difesa, ma la vera guerra è quella quotidiana che milioni di famiglie combattono con la burocrazia, l’assenza di servizi, il crollo della natalità. I dati ISTAT confermano un calo demografico drammatico, che è anche il frutto di un disinteresse storico dello Stato verso le famiglie con figli. Quanto al conflitto in Ucraina e al crescente coinvolgimento europeo, invito a una riflessione più profonda e critica: troviamo miliardi per il riarmo, ma lasciamo morire i nostri anziani in liste d’attesa. Eppure, nel 2014 nessuno ha detto nulla quando in Ucraina è stato rovesciato un governo eletto. Dove eravamo quando Kiev bombardava il Donbass? Che fine hanno fatto gli Accordi di Minsk? Persino Angela Merkel ha ammesso che erano solo un modo per prendere tempo e armare l’Ucraina. Non si chiedeva il distacco, ma una semplice autonomia. Infine, faccio un appello al governo italiano: invece di invocare l’articolo 5 della NATO, che ci trascinerebbe in un conflitto, cominciamo a occuparci dei problemi veri della nostra gente. La guerra vera è qui, nelle corsie vuote degli ospedali, nelle famiglie che non riescono a curarsi, nei giovani che non fanno figli perché non vedono futuro”.
