Transizione verde in Veneto: cosa funziona e come contribuire nel quotidiano

Il rapporto evidenzia che il Veneto si colloca al secondo posto a livello nazionale per la nuova potenza installata da fonti rinnovabili, con valori quasi doppi rispetto alla media del Paese. A questo si aggiunge un altro primato: la regione, insieme al Trentino-Alto Adige, guida la classifica per numero di comunità energetiche attive, ben 31 solo nell’ultimo anno.

Buoni risultati anche in edilizia, industria e mobilità

Oltre al settore energetico, anche altri ambiti mostrano segnali incoraggianti. Nel comparto edilizio, il Veneto registra performance superiori alla media nazionale in termini di efficienza energetica, con un consumo pari a 203 kWh per metro quadrato e il 14% degli immobili classificati in classe A. Sul versante industriale, si rileva una riduzione del 6% delle emissioni per unità di valore aggiunto, indicatore che segnala una progressiva decarbonizzazione delle attività produttive. Infine, per quanto riguarda la mobilità sostenibile, il Veneto figura tra le regioni più dinamiche nella diffusione di veicoli elettrici di nuova immatricolazione.

Cosa può fare il singolo per contribuire alla sostenibilità

La transizione ecologica non riguarda solo le istituzioni e le imprese: anche i comportamenti individuali giocano un ruolo fondamentale. Ogni persona può, nel proprio quotidiano, adottare pratiche sostenibili che, sommate a quelle degli altri, generano un impatto significativo.

Scegliere un fornitore di energia sostenibile

Uno dei modi più efficaci per contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente è optare per un fornitore di energia elettrica che investe nelle fonti rinnovabili e promuove la sostenibilità, come Acea per esempio. Oggi, sono molte le aziende che offrono tariffe “verdi”, garantendo che l’energia erogata provenga da fonti rinnovabili. Alcuni fornitori reinvestono parte dei profitti in progetti di efficienza energetica, comunità energetiche e iniziative ambientali sul territorio. Scegliere consapevolmente a chi affidare la propria fornitura significa indirizzare il mercato verso pratiche più virtuose.

Ridurre i consumi e migliorare l’efficienza

Ogni gesto quotidiano può influenzare il bilancio energetico: spegnere le luci inutilizzate, utilizzare elettrodomestici in classe energetica elevata, abbassare di un grado il riscaldamento durante l’inverno. Interventi più strutturati, come il miglioramento dell’isolamento termico della propria abitazione o l’installazione di pannelli solari, permettono di ridurre i consumi e abbattere le emissioni nel lungo periodo. Anche piccoli accorgimenti, se adottati da molti, producono risultati tangibili.

Muoversi in modo più sostenibile

La mobilità è uno dei settori con maggiore impatto ambientale. Per questo motivo, preferire i mezzi pubblici, la bicicletta o la mobilità condivisa può contribuire a diminuire l’inquinamento urbano. Quando possibile, si può considerare l’acquisto di un veicolo elettrico o ibrido, soprattutto se alimentato con energia da fonti rinnovabili. Le brevi distanze, invece, possono diventare un’occasione per camminare, migliorando al tempo stesso anche la propria salute.

Adottare uno stile di vita più consapevole

La sostenibilità passa anche attraverso scelte di consumo più responsabili: privilegiare prodotti locali, ridurre lo spreco alimentare, evitare imballaggi in plastica e acquistare solo ciò che è necessario sono abitudini che aiutano a diminuire l’impronta ecologica. Anche l’alimentazione ha un peso: consumare meno carne e preferire cibi di origine vegetale può contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni legate alla produzione alimentare.

Infine, un contributo importante può venire dalla condivisione delle buone pratiche. Informarsi, aggiornarsi su politiche e tecnologie sostenibili, e parlare di questi temi con amici, colleghi e familiari è un ottimo modo per amplificare l’impatto positivo delle proprie scelte.

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