Le alleanze intelligenti per un nuovo umanesimo e per affrontare le sfide tecnologiche

L’Anteprima di GECO – Giornata dell’Economia Cooperativa, che si è tenuta ieri, 18 settembre, al Campus San Francesco di Conegliano, Treviso, ha chiamato a raccolta le più importanti voci italiane dell’economia civile, il mondo produttivo, le istituzioni locali e la società civile per un confronto aperto e plurale sui temi caldi dell’attualità, come lo sviluppo sostenibile, l’inclusione, la resilienza economica e la giustizia sociale.

L’evento, promosso Confcooperative Belluno e Treviso in collaborazione con Confcooperative Pordenone e Scuola di Economia Civile ha visto fra i protagonisti gli esponenti più rappresentativi del panorama locale e nazionale per creare rete, di esperienze e progetti, intorno a una forma diversa di AI, quella delle “alleanze intelligenti” fra attori economici e sociali del territorio.

Un dibattito vivace e costruttivo, guidato con mano esperta da Marco Zabotti, vicepresidente e direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, che, partendo dai principi della Rerum Novarum e delle Dottrina sociale della Chiesa, ha dato spazio a proposte e riflessioni per affrontare le sfide di oggi, come la transizione ecologica, la transizione digitale, la crisi demografica, la rivoluzione industriale in atto e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale. Unico obiettivo irrinunciabile la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro.

Ad aprire il confronto e il dialogo con il pubblico sul tema è stata una chiara e inequivocabile considerazione di monsignor Michele Tomasi, Vescovo di Treviso e delegato della Conferenza Episcopale Triveneto per la Pastorale sociale e del lavoro,, che ha sottolineato come il lavoro non sia una merce, quindi non si possa speculare sui salari, sulle persone e sul lavoro stesso. La Rerum Novarum è, in questa ottica, un invito a mettere il lavoro e l’essere umano al centro della teoria economica, considerando la persona nella sua dimensione relazionale.

Un invito ribadito e amplificato da Stefano Granata, presidente di Social Impact Agenda per l’Italia e di Confcooperative Federsolidarietà, che ha spronato i colleghi cooperatori a ritrovare la dimensione relazionale del proprio impegno, di servizio alle comunità. “Dobbiamo avere il coraggio di fermarci e rivedere le regole del gioco. È una questione culturale: – ha sottolineato Granata – dobbiamo ricostruire, riconnetterci al principio di bene comune, rielaborare modelli organizzativi orientati alla dimensione collettiva, che escano dalla pura logica individualistica. Dobbiamo attivare un rapporto proattivo con la Pubblica Amministrazione e sviluppare modelli di welfare innovativo”.

Ad arricchire lo sguardo d’insieme con stimolanti spunti di analisi sul futuro del mondo del lavoro, in particolare nel rapporto tra individuo e Intelligenza Artificiale, è stata Simona Beretta, professoressa di Politica Economica e direttrice del Centro di Ateneo per la Dottrina sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha analizzato i rischi legati all’uso dell’AI,  come il timore per il ruolo della persona, la perdita di senso del proprio lavoro e la crescita delle diseguaglianze. Un intervento di grande respiro che ha invitato il pubblico a rifocalizzare l’attenzione sulla persona: “Oggi viviamo nel tempo dell’incertezza – ha sottolineato Beretta – ed è una sfida che l’AI non può cogliere per sua stessa natura, perché affrontare tempi incerti richiede creatività e la creatività può essere generata soltanto da coloro che sono capaci di speranza: gli esseri umani”.

A mettere un punto fermo sul ruolo delle cooperative è stato Leonardo Becchetti, professore di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata, che ha ricordato come la cooperazione sia sempre un gioco a somma positiva. “Per affrontare le problematiche che l’attualità pone, come il crescere delle disuguaglianze e l’attitudine del digitale ad accrescere le polarizzazioni, è indispensabile lavorare sulle necessità fondamentali della persona, come le connessioni sociali e la generatività, e in questo processo il modello cooperativo è assolutamente vincente perché usa la relazione e la reciprocità per creare valore aggiunto: in cooperativa uno più uno da sempre un risultato maggiore di due”.

“GECO corona un anno straordinario per il mondo cooperativo bellunese e trevigiano,- ricorda Lorenzo Brugnera, presidente di Confcooperative Belluno e Treviso – che celebra gli ottant’anni della fondazione dell’unione provinciale e l’Anno Internazionale delle Cooperative, e tornerà il 23 ottobre, sempre al Campus San Francesco di Conegliano, con una giornata di studio dal titolo “AI, Alleanze Intelligenti: l’identità cooperativa e le sfide della transizione climatica, demografica e tecnologica”. Dalle alle 9.30 alle 16.00 ascolteremo le voci più qualificate dell’economia civile italiana con esperienze e approfondimenti dedicati al modello cooperativo. Al nostro fianco ci saranno Michele Dorigatti, docente di etica economica e co-fondatore di SEC – Scuola di Economia Civile, Sabrina Bonomi, docente di organizzazione aziendale e confondatrice di SEC, e Stefano Zamagni, la voce più autorevole e nota dell’economia civile in Italia”.

GECO – Giornata dell’Economia Cooperativa è realizzata in collaborazione con Scuola di Economia Civile, Confcooperative Pordenone e dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, con il sostegno di Banca della Marca, Banca delle Terre Venete, Banca Prealpi SanBiagio, Bcc Pordenonese Monsile e Cortina Banca.

L’evento è patrocinato da Regione del Veneto, Provincia di Belluno, Provincia di Treviso, Città di Conegliano, Camera di Commercio Treviso-Belluno|Dolomiti e RAI Veneto.

Info www.bellunotreviso.confcooperative.it.

(Fonte: comunicato stampa)

(Diocesi di Treviso)

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