Soave, “Borgo dei Borghi” 2022, tra le dolci colline veronesi, si consacra capitale dell’arte visiva contemporanea. Dopo il grande successo della mostra “Un altro ‘900. Casorati, Semeghini, Trentini e l’arte a Verona” con oltre dieci mila presenze, la rassegna “Soave Impressioni d’Arte“ – promossa e sostenuta dall’Associazione SoaveCultura e dal Comune di Soave, con il sostegno della Camera di Commercio di Verona, il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Verona, e curato dalla storica dell’arte Roberta Tosi – celebra il ritorno in Veneto, dopo anni di assenza, di un grandissimo artista internazionale Omar Galliani.
Sono state le sue mani stamattina (26 settembre) a svelare la sua ultima creazione nella suggestiva Chiesa di Santa Maria dei Padri Domenicani: “…Apri gli occhi” è una installazione site-specific unica e irripetibile che sarà aperta al pubblico da domani 27 settembre, fino al 30 novembre (ingresso gratuito, dal martedì al venerdì 14.30 – 18.30; sabato e domenica: 10-12.30; 14.30-18.30).
“…Apri gli occhi” è un’opera di assoluta originalità, una grande tavola a matita nera di circa 6 mq. (252×230 cm), realizzata in armonia con il luogo che la ospita. La quattrocentesca Chiesa di Santa Maria dei Padri Domenicani, infatti, conserva affreschi visibili e ben conservati di Santa Lucia e Sant’Apollonia. L’opera del Maestro Galliani ha preso vita nell’incontro con un frammento pittorico raffigurante gli occhi di Santa Lucia, creando una riflessione singolare in cui passato, presente e futuro si accedono con “occhi diversi”, occhi evocati anche nel titolo, che si aprono alla bellezza, all’arte e alla vita. L’autore originario del dipinto rimane sconosciuto: un’assenza che, tuttavia, non sottrae forza all’immagine, la cui intensità simbolica e formale trascende la paternità artistica. Con la sua sofisticata maestria “…Apri gli occhi” è un ponte visivo e intimo tra la grande arte rinascimentale e le inquietudini dell’era contemporanea.
“… Apri gli occhi” è un’invocazione, un invito e un imperativo ad accendere lo sguardo, oltre il visibile. «Apri gli occhi nasce dal desiderio del “vedere” oltre il “vedere”. Occhi socchiusi o mancanti, luminosi o spenti, superando l’anatomia del bulbo o dell’iride, aprendo nel buio di un disegno infinito… nuova luce», le parole del Maestro Omar Galliani.
Insieme a questa opera esclusiva, il percorso espositivo si arricchisce di altri quindici capolavori di Galliani, alcuni esposti per la prima volta, che recano il suo inconfondibile e inarrivabile segno; si muovono tra luce e oscurità, evocando una riflessione sulla vista fisica e sulla percezione interiore: Santa Lucia, 1999; la serie “La notte di Santa Lucia”, 2010; Dalla stanza dei disegni, 2013; Tutti i denti di Santa Apollonia, 2009; De rerum natura, 2020; Nella scrittura, 2016…
«Non teme l’oscurità la delicatissima e attualissima santa di Galliani. La sua Lucia ha conosciuto il sussulto che evoca i secoli dell’arte, la sapienza antica e magistrale in cui il segno non è mimesi ma rivelazione. Con quella fedeltà assoluta propria dei grandi maestri, l’artista con quest’opera lascia che nel disegno affiori docile un tremito quasi impercettibile che permane e vivifica. Dalle tenebre che colmano lo spazio indefinito, ecco allora le apparizioni e gli sprofondamenti di una linea sospesa a formare un universo, di più un volto» spiega la curatrice, la storica dell’arte Roberta Tosi «Il disegno, ci rammenta infatti l’opera di Galliani, come tutta la grande arte, è una domanda aperta sulla vita e la nostra stessa esistenza. È sguardo per vedere davvero, ed è provocazione che interroga la stessa visione: cosa guardiamo veramente? Questi occhi chiusi, illuminati altrove, a quale abisso o a quali altezze ci chiamano? In una società in cui tutto è esposto, immagine che divora l’immagine da cui è formata, telecamere accese in noi e fuori di noi, in questi gesti, questi segni ancestrali si scoprono profezie, tessiture infinite per riconnetterci al nostro io più profondo e frantumato».
L’intento di Omar Galliani è quello di mantenere viva la tensione tra ciò che è si vede e ciò che si può soltanto intuire, richiamando la figura di Lucia come simbolo di trascendenza. Tra sguardi celati e simbolismi segreti, si addentra in quella “fede antica” incontrata per rincorrerne la luce, la sapienza evocativa, l’oscura e profonda speranza che muove l’arte e l’essere umano.
Accanto alla mostra, il catalogo “Apri gli occhi” contenente le immagini delle opere esposte, i testi di Omar Galliani, della curatrice Roberta Tosi, di Azzurra Lucia Calò dell’Archivio Omar Galliani, del Sindaco di Soave Matteo Pressi, del presidente dell’Associazione SoaveCultura Luigino Mericiani e una poesia di Davide Rondoni, poeta e scrittore. Realizzato da Grafiche Aurora.
Ma Soave non è solo arte. “Borgo dei Borghi” 2022, il paese offre un’esperienza completa tra storia, cultura ed enogastronomia, grazie anche al celebre vino bianco Doc, simbolo dell’eccellenza vitivinicola del territorio. Dominato dal maestoso Castello Scaligero, perfettamente conservato e visitabile, il borgo è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Passeggiare nelle sue strade, tra le sue antiche mura significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, tra scorci pittoreschi e palazzi storici che raccontano secoli di storia. Come sottolinea il Sindaco, Matteo Pressi «Continuano le iniziative legate al programma culturale 2025 di Soave. Il nostro obbiettivo, già pienamente centrato con la rassegna “Un altro ‘900” che ha visto l’afflusso di più di 10.000 visitatori, è quello di continuare a qualificare Il nostro borgo come meta ideale per i turisti interessati agli aspetti artistici e culturali. La mostra “…Apri gli occhi” di Omar Galliani rappresenta un’altra fondamentale tappa di questo programma». Preziose le parole di Luigino Mericiani, presidente dell’Associazione culturale SoaveCultura, promotrice del progetto “Soave Impressioni d’Arte” «Non posso che esprimere il mio orgoglio e il mio onore nell’accogliere la mostra “Apri gli occhi” di Omar Galiani, un artista di straordinario talento che con le sue opere sa interrogare lo spettatore, invitandolo a guardare oltre l’apparenza e a riscoprire il senso profondo dello sguardo. La presenza del Maestro Galiani a Soave non rappresenta soltanto un prestigioso traguardo per la nostra comunità, ma anche una conferma della strada intrapresa: fare di questo borgo un vero polo culturale, aperto e riconosciuto ben oltre i confini territoriali».