Sabato 4 ottobre le delegazioni delle 15 diocesi del Triveneto si sono incontrate al Centro Papa Luciani di Santa Giustina Bellunese per prendere insieme visione e formulare sottolineature ed eventuali emendamenti alla bozza del Documento del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, diffusa lo scorso 26 settembre ai quasi mille delegati italiani. Ogni diocesi è stata invitata a leggerla, confrontarsi nelle équipe locali e portare contributi a livello regionale.
Ad aiutare i delegati del Triveneto a focalizzarsi sul testo in esame, sono intervenuti due docenti della Facoltà teologica di Padova. Don Fabio Moscato, docente di ecclesiologia, ha presentato la prima parte del testo, sottolineando la forza dell’immagine evangelica del lievito: «La Chiesa non è lievito per se stessa, ma per il mondo e per l’umanità. Il prodotto finale è un’umanità riconciliata, tanto più necessaria in un tempo segnato da guerre e lacerazioni». Una Chiesa, ha aggiunto, che non si mette al centro ma rimanda a Cristo, «luce delle genti». Ancora, la sinodalità deve diventare stile quotidiano, fondato sulle relazioni e ispirato all’enciclica Fratelli tutti. Non si tratta di un ritocco superficiale, ma di un processo di conversione che radica la comunità nell’essenziale: «Una Chiesa altra, audace e creativa nel ripensarsi, ma fedele all’essenziale».
Di seguito Assunta Steccanella, pastoralista e vicepreside della Facoltà, ha posto l’accento sulla corresponsabilità: «Conversione è tornare a Cristo». La formazione, ha spiegato, deve essere continua e condivisa, non solo teorica ma anche relazionale e affettiva. Nessuna delega ai parroci o ai vescovi, perché tutti i battezzati sono corresponsabili, pur nella diversità di ministeri.
Quindi i delegati hanno lavorato in gruppi ristretti, cercando di individuare le priorità del testo in esame in vista della successiva fase di ricezione. Da ultimo un serrato lavoro, che ha visto più volte alzarsi le mani, cercando la convergenza su alcuni punti da rendere prioritari con l’ambiziosa maggioranza dei due terzi e alcuni emendamenti da proporre.
All’incontro hanno partecipato anche i vescovi di Vicenza, Trieste, Treviso, oltre al “padrone di casa”, il vescovo di Belluno – Feltre, che, accogliendo le delegazioni, ha richiamato i due convegni di Aquileia (1991 e 2011), dove le diocesi del Triveneto avevano tentato coraggiosi momenti di confronto. Ora lo sguardo è rivolto alla terza assemblea sinodale delle Chiese italiane, in programma a Roma il 25 ottobre, cui seguirà – un mese dopo – l’Assemblea generale della Cei che, verosimilmente ed auspicabilmente, suggellerà il frutto del lungo lavoro iniziato nel 2021 e offrirà alle Chiese italiane gli orientamenti pastorali emersi in questi anni.
Il percorso, iniziato nell’autunno 2021, troverà in queste tappe nuove direzioni per la vita pastorale delle comunità. Pesa l’esortazione finale della professoressa Steccanella: «Non permettiamo che questo sinodo resti un pacco di carta sugli scaffali delle nostre biblioteche».