Papa Leone compie 70 anni! Gli auguri dei “coscritti” vicentini.

Domenica 14 settembre, nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce, Robert Francis Prevost compie 70 anni. E sarà il suo primo compleanno da Papa. Nato a Chicago nel 1955, papa Leone ha lontane origini europee, ma conosce bene anche l’America latina, dove a lungo è stato missionario. Messaggi di auguri già sono iniziati ad arrivare a Roma da tutto il mondo.

Abbiamo chiesto per l’occasione di rivolgere un pensiero al Santo Padre ad alcuni suoi “coscritti” vicentini. Il primo tra questi è proprio il cardinale Pietro Parolin, suo Segretario di Stato, nato a Schiavon il 17 gennaio 1955 e che molti avevano visto in predicato di diventare Papa. «Proprio sabato scorso – ci racconta – ci siamo trovati ad Anconetta con gli e gli ex-compagni di Seminario in occasione dei nostri 70 anni. E non abbiamo potuto non ricordare il più illustre dei nostri “coscritti”, papa Leone XIV. Anche Lui del 1955! In questa lieta circostanza, Gli abbiamo augurato vita, salute, serenità e un ministero ricco di frutti e di consolazioni. Auguri che rinnovo volentieri dalle pagine de “La Voce dei Berici” e che accompagno con la preghiera, affidando le intenzioni che Gli stanno a cuore, in primo luogo la pace, all’intercessione della “nostra” cara Madonna di Monte Berico».

Tra i preti vicentini nati nel 1955 c’è un altro vescovo, quello di Adria e Rovigo. Mons. Pierantonio Pavanello confessa alla Voce: «Compiere 70 anni mi ha spinto da un lato a confrontarmi con la tentazione di “tirare i remi in barca”, dall’altro mi ha portato a considerare la ricchezza di esperienze acquisita nel lungo percorso che sta alle spalle. Di qui la consapevolezza di un dono da mettere a disposizione dei fratelli. A partire da questa percezione personale, auguro a papa Leone di vivere con serenità e libertà interiore il compito di guidare la Chiesa Cattolica, facendo tesoro della molteplicità di esperienze che nel disegno di Dio lo hanno preparato a diventare il successore di Pietro».

Anche il direttore del Museo Diocesano mons. Francesco Gasparini ha raggiunto quest’anno i 70 anni: «Dal primo giorno del suo Pontificato ha invocato la pace per il mondo e ha continuato a chiedere a tutti noi di pregare e di impegnarci per essa. Come sacerdote della Diocesi di Vicenza non perdo occasione di invitare i fedeli a fare questo. In questo tempo segnato in tante parti del mondo dal dolore e dalla guerra, come direttore del Museo Diocesano, sono convinto che cercare la bellezza nel segno della pace è la speranza più viva che possiamo alimentare, nella certezza che all’origine e alla fine della nostra vita e di ogni vita non c’è il nulla ma l’abbraccio del Dio di Gesù Cristo, il Dio della bellezza e della pace».

Neo settantenne è anche suor Maria Luisa Bertuzzo, Madre generale delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, che racconta: «Ero in piazza San Pietro, l’8 maggio di quest’anno, a condividere con una folla immensa la gioia esultante dell’elezione di papa Leone. Le sue prime parole mi hanno toccato, tanto più quando ho scoperto le sue diverse appartenenze: americano, religioso, missionario e… quasi se_antenne. Qualcosa condividiamo, a partire dall’età! Cosa auguro a papa Leone? Che continui ad essere anno dopo anno un Papa “pontefice”, costruttore di ponti di pace, di giustizia, di dialogo con tutta l’umanità».

Per l’Azione Cattolica, gli auguri giungono dalla dottoressa Paola Castegnaro, anche lei classe 1955, responsabile del Centro di Ascolto della Diocesi per la Tutela Minori. Riflette: «Sono arrivata al compimento della settima decade tutta d’un fiato. E quando si chiude una decade, anche se involontariamente, si fa un leggero bilancio. Lo sguardo poi scruta il futuro e il cuore si fa inquieto, ma viene in aiuto la consapevolezza che della vita si è masticato il sapore, che ciò che conta è l’amore, è l’altro, è il bene, quei valori che animano l’operosità quotidiana. Caro papa Leone, anche per te è giunto il compimento dei 70! Ti auguro di trovare persone che ti custodiscano amorevolmente nel loro pensiero e di mantenere quello sguardo, fugace ma intenso, che ho notato ogni volta che incontri l’altro, una piccola pausa carica di emozione che precede la tua parola e che ci dà il tempo di sintonizzarci con quanto andrai a dire».

(Diocesi di Vicenza)

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