Chiampo. Nuova panchina rossa

Al Santuario Grotta di Lourdes, iniziativa promossa dal Movimento Donne Imprese di Confartigianato Vicenza e dal Raggruppamento Confartigianato di Arzignano

Anche per la panchina rossa di Chiampo, come per le altre consegnate in varie località della provincia, è stato scelto un luogo significativo: nell’area adiacente al Santuario Grotta di Lourdes. L’iniziativa è del Movimento Donne Impresa di Confartigianato e del Raggruppamento Confartigianato di Arzignano, in collaborazione con il Comune, che così vuole richiamare l’attenzione sulla violenza sulle donne.

“Un ringraziamento particolare va ai Frati di Chiampo per averci concesso di realizzare questa installazione nel loro terreno, in questo luogo suggestivo e carico di significato spirituale. Proprio come la grotta di Lourdes rappresenta un luogo di speranza e accoglienza, così vogliamo che questa panchina rossa sia un simbolo di protezione e di rinascita. San Francesco ci ha insegnato il rispetto per ogni creatura, la fratellanza universale. La Madonna di Lourdes rappresenta l’accoglienza materna, la protezione, la guarigione – ha detto Lorenzo Antoniazzi, presidente del Raggruppamento di Arizignano-. Ringrazio le autorità presenti, le associazioni del territorio, le sedi territoriali di CIF , Auser, LILT, i cittadini, e gli studenti della Scuola secondaria Paritaria A.Melotto e le classi di indirizzo pelletteria e meccanica del CFP G. Fontana, che con la loro presenza hanno dimostrato sensibilità verso un tema che non può lasciarci indifferenti. La violenza contro le donne non è un problema privato, non è una questione che riguarda solo le vittime e i loro aggressori. È un problema culturale, sociale, che riguarda tutti noi. Ogni volta che minimizziamo un comportamento violento, ogni volta che giustifichiamo frasi sessiste, ogni volta che restiamo in silenzio di fronte a segnali che percepiamo, diventiamo complici”.

La panchina quindi come simbolo di speranza che ricorda come sia possibile uscire dalla violenza, che esistono percorsi di protezione, che comunità è pronta ad accogliere e sostenere chi ha il coraggio di denunciare e di ricostruire la propria vita.

“Le imprese devono essere luoghi dove si insegna il rispetto attraverso l’esempio concreto. Il linguaggio conta. Le parole che usiamo in officina, al bar, nelle nostre aziende costruiscono cultura. Ogni battuta sessista che lasciamo passare, ogni stereotipo che ripetiamo senza pensare, alimenta quella catena invisibile. Le nostre imprese possono essere luoghi dove si spezza questa catena. Dove si insegna che la collaborazione non è sottomissione, che l’autorevolezza non è autoritarismo, che chiedere aiuto è segno di intelligenza”, ha aggiunto Graziano Boschetto, presidente comunale di Confartigianato.

Anche Sabrina Pozza, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato, ha ribadito l’importanza dell’educazione e cultura soprattutto verso i giovani: “Il mondo dell’impresa ha strumenti concreti per fare la differenza creando ambienti di lavoro dove le donne possono raggiungere un’autonomia economica reale, offrire disponibilità a chi sta affrontando percorsi difficili, formare a riconoscere i segnali del disagio. Centrale inoltre educare le nuove generazioni. Serve superare modelli legati a stereotipi di genere, anche nel lavoro, che giustificano atteggiamenti aggressivi o che limitano l’espressione autentica delle persone. Non basta, infatti, essere contrari alla violenza in teoria: servono azioni quotidiane, scelte coerenti, responsabilità condivisa”.

Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Chiampo, Filippo Negro, e l’assessore Sara Mettifogo, anche insegnante del CFP. Al termine degli interventi la benedizione della panchina a cura del Priore del Santuario e del Parroco di Chiampo.

(Confartigianato Vicenza)

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