
90 studenti della provincia di Treviso coinvolti per la ventitreesima edizione del progetto “Voci di dentro, voci di fuori”, percorso di educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità promosso dal Csv Belluno Treviso, in partnership con l’Ufficio scolastico territoriale – ambito di Treviso, l’Istituto penale per i minorenni di Treviso e il Cpia di Treviso.
Per un nuovo anno scolastico il progetto riesce a offrire a studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Treviso l’opportunità di confrontarsi con i ragazzi detenuti dell’Istituto penale minorile, in un percorso che si fonda sull’incontro faccia a faccia tra mondi di vita differenti.
L’esperienza favorisce nei giovani coinvolti – “di dentro” e “di fuori”, appunto – una riflessione sul significato del vivere insieme agli altri e sul riconoscimento dell’alterità. Obiettivo è promuovere la cittadinanza attiva, l’educazione alla legalità e una cultura del rispetto reciproco, attraverso un dialogo diretto, accompagnato da educatori, insegnanti e volontari.
Il tema 2025-26: le Diversità
Il tema scelto per questa edizione è “Le Diversità”, che sarà declinato attraverso quattro sotto-tematiche collegate a ricorrenze significative dell’anno scolastico: la Giornata contro la violenza di genere, dedicata alla riflessione sulle differenze di genere e sulla disuguaglianza; la Giornata della Memoria, per promuovere il rispetto delle differenze etniche, religiose, culturali e ideologiche; la Giornata contro il bullismo, per contrastare ogni forma di esclusione, prevaricazione o discriminazione, con particolare attenzione alla disabilità; infine, la Giornata della Legalità, per valorizzare il rispetto delle regole della convivenza civile e la cultura della giustizia. Ogni classe svilupperà una delle tematiche nel corso dell’anno, attraverso letture, laboratori, cineforum, incontri con testimoni, fino alla realizzazione di una raccolta multimediale.
I numeri, i contenuti e le scuole coinvolte
Il progetto, a numero chiuso, coinvolge i ragazzi detenuti dell’Ipm di Treviso e ben 90 studenti di quattro classi quarte degli istituti superiori della provincia che hanno aderito: Itt Mazzotti, Iiss Riccati-Luzzatti, Liceo Duca degli Abruzzi, Istituto Besta.
Il percorso si svilupperà fino a giugno 2026 con tre uscite e quattro incontri in aula per classe. Tra le attività centrali anche il progetto “Illegal Rap”, che esplora le potenzialità educative del linguaggio musicale, e “L’Arte del fare”, un insieme di laboratori paralleli aperti alla partecipazione volontaria degli studenti anche in orario extrascolastico.
Le dichiarazioni e i collaboratori
Il progetto vede anche la collaborazione delle associazioni NATs per… Odv, La Prima Pietra, Amnesty International, Cco – Crisi come opportunità, Mani Tese, Fondazione Caritas Treviso e il patrocinio della Città di Treviso.
«Per i giovani detenuti, il progetto rappresenta un’occasione per coltivare relazioni positive, interrompere la ripetitività della vita in istituto e valorizzare le proprie capacità; per gli studenti, un’esperienza di confronto diretto con la realtà penale minorile e un’occasione di educazione alla legalità; per le scuole e i docenti, uno spazio di approfondimento interdisciplinare e di innovazione didattica; per le associazioni, uno strumento per diffondere la cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva, e per l’Istituto un’occasione per sensibilizzare intorno alla realtà detentiva», hanno commentato i promotori al recente incontro presso il “Mazzotti”, che ha visto la presenza, tra gli altri, di Giancarlo Cavallin, presidente del Csv Belluno Treviso, di Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio scolastico di Treviso, e di Anna Durigon, dirigente scolastica del “Mazzotti”.
