Presentato il Rapporto annuale relativo all’anno 2024

È stato presentato stamane – sabato 8 novembre 2025 – nel teatro dell’Opera della Provvidenza S. Antonio di Sarmeola di Rubano (Pd) il Rapporto annuale relativo all’anno 2024, della Diocesi di Padova. Appuntamento ormai tradizionale in cui viene presentato il bilancio dell’ente Diocesi e di altri enti diocesani e si sottolineano criticità, virtuosità e prospettive. Le novità anche quest’anno non sono mancate, a partire dalla nuova composizione del comparto amministrativo che vede un nuovo economo diocesano da gennaio 2025 (dott. Giovanni Bottecchia) e un nuovo responsabile del Servizio di amministrazione per enti e parrocchie (avv. Alessandro Perego) e da una fotografia di “sostanziale solidità” che fa guardare con speranza al futuro. All’incontro sono stati invitati i membri dei consigli parrocchiali per la gestione economica (CPGE), i vicepresidenti dei consigli pastorali parrocchiali, i membri dei consigli di amministrazione degli enti diocesani, i vicari episcopali, i responsabili e i dipendenti di uffici e servizi diocesani.

La mattinata si è aperta con l’intervento del vicario episcopale per i beni temporali, don Lorenzo Celi, che ha presentato la Relazione di missione, in cui ha sottolineato come «il Rendiconto 2024 segna certamente una svolta per l’ente Diocesi in quanto, fotografando la situazione di sostanziale solidità che lo connota, apre alla possibilità di pensare al futuro in chiave di rinnovamento e di investimento, a partire dalle strutture bisognose di essere razionalizzate e rifunzionalizzate. Senza il lavoro di risanamento e di consolidamento operato nel recente passato sarebbe stato inimmaginabile aprire cantieri come quello che porterà alla realizzazione delle Nuove Cucine economiche popolari, quello che permetterà la concentrazione degli Uffici e Servizi di Curia nel complesso del Palazzo vescovile e ancor più la fabbrica che partirà sul sito di Santa Maria in Vanzo (chiesa del Seminario, ndr) per la creazione del nuovo polo bibliotecario e archivistico, mettendo in connessione Biblioteca capitolare, Archivio diocesano e Biblioteca antica del Seminario».

L’intervento del vicario per i beni temporali è stato seguito dall’illustrazione dei dati di bilancio della Diocesi (certificato anche quest’anno da PricewaterhousCoopers Spa) da parte dell’economo diocesano dott. Giovanni Bottecchia; dei dati economici di enti e parrocchie da parte del responsabile del Servizio di amministrazione per enti e parrocchie, avv. Alessandro Perego; di tre buone pratiche che vedono una fruttuosa collaborazione tra enti, parrocchie, associazioni sul fronte della carità, dell’assistenza e della cultura. In particolare sono stati citati: il progetto di ampliamento della casa di ospitalità per senza fissa dimora della parrocchia del Sacro Cuore a Padova; la nuova comunità alloggio Casa Tescari di Irpea, nel contesto della parrocchia di Vigodarzere; il Progetto D’uomo che vede impegnata la parrocchia di Cittadella in una consistente opera di ristrutturazione e consolidamento del duomo cittadino, sostenuta dalla Fondazione Cariparo, e dall’attività di un apposito ramo ETS costituito dalla parrocchia. La mattinata si è conclusa con la presentazione, da parte dell’arch. Claudio Seno, responsabile del Servizio diocesano per l’arte sacra e i beni culturali ecclesiastici, dei lavori di ristrutturazione che interessano la Curia diocesana; il progetto in corso delle Nuove Cucine economiche popolari e il progetto di creazione del Polo delle biblioteche. Il vescovo, mons. Claudio Cipolla, ha suggellato la mattinata con un messaggio di indirizzo e presiedendo il momento di preghiera giubilare nel santuario di Maria, Madre della Provvidenza nel contesto dell’OPSA.

IL RAPPORTO ANNUALE 2024

Il Rapporto annuale si struttura in varie sessioni: la relazione di missione, la presentazione del bilancio 2024 dell’ente Diocesi, i dati di bilancio aggregati dell’ente Diocesi con altri enti; il rendiconto delle parrocchie e alcuni dati economici della Diocesi e degli enti diocesani raggruppati per finalità (Carità e assistenza; Missione; Cultura; Educazione e formazione; Spiritualità; Formazione e accompagnamento del clero). Capitoli a sé sono riferiti alle Società partecipate e all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero.

«Per quanto riguarda il bilancio 2024 della Diocesi di Padova – commenta l’economo dott. Giovanni Bottecchia – nel corso dell’esercizio è stato raggiunto un risultato gestionale di sostanziale equilibrio, con un disavanzo di gestione contenuto (pari a 113.688,23 €) frutto di un’attenta politica di controllo dei costi e di valorizzazione delle risorse disponibili, mantenendo inalterato il livello dei servizio diocesani e il sostegno a favore delle numerose comunità e opere della Chiesa di Padova».

Anche dal punto di vista patrimoniale l’ente Diocesi è solido; a conferma ci sono anche alcune operazioni straordinarie concluse nel 2024: da un lato le cessioni del cinema MPX e della partecipazione in HUB (proprietaria del complesso Park Des Dolomites di Borca di Cadore); dall’altro la sottoscrizione di alcuni preliminari di vendita e di acquisto di alcuni immobili, nell’ottica di alienare gli immobili non più strategici e funzionali e di ottimizzare la gestione dei beni, recuperando o acquisendo immobili suscettibili di generare redditività che permetta alla Diocesi di continuare nella sua missione. Situazione di equilibrio si registra anche sul piano finanziario e della liquidità, tanto da permettere, nell’anno in corso l’avvio dei già citati cantieri – Nuove Cucine; riorganizzazione della Curia; Polo delle biblioteche – che richiedono un impegno finanziario importante.

Il rendiconto gestionale 2024 dell’ente Diocesi si chiude con un disavanzo pari a 113.688,23 euro (nel 2023 era di 939.741 euro e nel 2022 di 616.394 euro), dovuto a un totale di 9.849.264 euro di costi a fronte di 9.735.576 euro di proventi.

Nel 2024 le assegnazioni CEI dell’8xmille hanno destinato 1.639.486 euro a interventi caritativi (di cui 914.468 euro per il capitolo carità e missione e 725.000 euro in carità diretta della Diocesi); 1.722.788 euro a esigenze di culto e pastorale; 595.870 euro al restauro di beni culturali, per un totale complessivo di 3.958.144 euro.

In ambito missione (Ufficio missionario diocesano e Cuamm) e carità (Caritas, Adam onlus, Associazione universale Sant’Antonio, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa, Fondazione Opera della Speranza), l’impegno profuso complessivamente supera i cento milioni**, registrando un incremento del 26,5% sul fronte delle iniziative caritativo-assistenziali.

«Per quanto riguarda le parrocchie – commenta l’avv. Alessandro Perego, responsabile del Servizio di amministrazione per enti e parrocchie – si registra una lenta diminuzione del patrimonio immobiliare, che riflette la contrazione delle nostre comunità e opere, che oggi necessitano di minori spazi rispetto al passato. Su questo fronte sarebbe utile sforzarsi ulteriormente, rinunciando agli immobili che non servono più all’attività pastorale e non contribuiscono a sostenerla. Si registra inoltre un incremento dei depositi e degli investimenti finanziari (+14,9%) e una sostanziale diminuzione dei debiti (-10.58%), ma rimane il peso di oneri manutentivi del patrimonio immobiliare». Se ci sono fronti su cui lavorare, l’avvocato Perego sottolinea, tra gli altri, quello di una maggiore educazione finanziaria indirizzata a migliorare la gestione dei depositi.

Il Rapporto annuale si chiude con la riflessione di prospettiva e orientamento del vescovo mons. Claudio Cipolla, che fa esplicito riferimento alla recente prima esortazione apostolica di papa Leone XIV – Dilexi te – recuperando le tre caratteristiche dell’economia evangelica – la cura, il dono e la fiducia reciproca – quali antidoti alla violenza, alla sopraffazione, all’iniquità che tenera diseguaglianza.

Tre caratteristiche, tre antidoti che rappresentano tre stili di essere comunità: «Esprimo l’auspicio che questi tre tratti – scrive il vescovo Claudio – siano assunti come metro del nostro modo di gestire i beni nel presente e nel futuro. Perché entrino sempre più a connotare lo stile della nostra Diocesi, insieme alla legalità e alla trasparenza, alla sobrietà e alla prudenza che in questi anni abbiamo cercato di far crescere anche attraverso la redazione e pubblicazione del bilancio dell’ente Diocesi e la sua certificazione. È necessario che siano coltivati e condivisi a partire dagli organismi diocesani e parrocchiali e che trovino concreta applicazione nelle scelte che si compiono nelle nostre parrocchie. In questa dinamica di progressiva crescita, sono convinto che anche le neonate Collaborazioni pastorali e i Ministeri battesimali che stiamo attuando in obbedienza al Sinodo possano ricoprire un ruolo di fondamentale importanza».

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**51.665.443 euro è il totale del conto economico dei dati aggregati degli enti caritativi che operano nel territorio (Associazione universale Sant’Antonio, Caritas, Adam onlus, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa onlus Fondazione Opera della Speranza); e 50.167.896 euro il totale del conto economico delle realtà che operano nel mondo: Ufficio missionario e Medici con l’Africa Cuamm.

Scarica il Rapporto annuale 2024


(Diocesi di Padova)

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