COLDIRETTI VENEZIA: RESOCONTO DELL’ANNATA AGRARIA, INCIDONO PESANTEMENTE I COSTI DI PRODUZIONE.
8 Novembre 2025 – In questo periodo gli agricoltori veneziani come da tradizione, sono soliti fare un resoconto sull’annata agraria, riflettendo sui risultati delle colture, anche in vista delle semine per l’anno avvenire. La voce unanime che emerge dai vari comparti è una profonda preoccupazione per l’aumento vertiginoso dei costi di produzione, che impatta gravemente sul loro operato quotidiano. Non si tratta solo del settore cerealicolo, dove questo fenomeno è amplificato dalla speculazione sui prezzi di mercato, ma di tutti i settori che dipendono dal gasolio agricolo, dai concimi, dall’utensileria e dai macchinari.
Il settore florovivaistico ha registrato un bilancio positivo, grazie all’assenza di malattie dovuta al caldo secco estivo. Tuttavia, l’incremento dei costi di produzione, soprattutto per chi opera in serre, rimane un problema importante e ci sono delle conseguenze, si prevede che le stelle di Natale autoctone raggiungeranno quest’inverno i minimi storici, a causa del costo proibitivo del gasolio per il riscaldamento delle serre, mentre le fonti di energia alternativa restano economicamente inaccessibili.
Nonostante le difficoltà del 2024, l’annata agraria attuale si presenta meno critica per i seminativi. Il raccolto di mais ha dato buoni risultati mentre le rese di soia e barbabietole variano a seconda della tempestività delle semine e delle condizioni climatiche zonali.
Il settore zootecnico, sia da carne che da latte, ha ottenuto buoni prezzi, sebbene le aziende veneziane siano ormai ridotte a meno di 200, a causa dei margini di guadagno insufficienti e dei sacrifici richiesti per sostenere l’attività.
Nel settore ortofrutticolo, il cambiamento climatico continua a influire sulle produzioni. Al di là che sia insolito vedere zucchine nei campi a novembre, il problema più grave in questo momento è il mancato riconoscimento di un prezzo consono ai costi di produzione. Si fatica a piazzare il prodotto per una sovrapproduzione, si deve fare i conti anche con il tema della concorrenza sleale con prodotti ortofrutticoli che arrivano dall’estero e si trovano al supermercato a prezzi bassi.
Gli apicoltori hanno mantenuto una produzione stabile, con un leggero aumento nelle quantità di miele d’acacia, che lo scorso anno erano state penalizzate dal clima.
Per quanto riguarda la viticoltura, anche quest’anno la vendemmia ha riservato sorprese a causa delle abbondanti piogge di settembre, che hanno richiesto una rapida raccolta per evitare malattie. Nonostante una riduzione delle quantità, soprattutto per Pinot e Chardonnay, la qualità delle uve è rimasta elevata. Preoccupano, tuttavia, il calo dei consumi e i dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti.
Non possiamo tralasciare il mondo della pesca e della molluschicoltura veneziana di mare che ha saputo mantenere un bilancio appena sufficiente con purtroppo delle annotazioni negative rispetto alle serie difficoltà in cui versano le vongole veraci in cui manca un reclutamento di risorsa dal 1 ottobre del 2024. In laguna fanno ben sperare l’inizio dei lavori di scavo a Sacca Toro per vivificare l’area e risolvere il problema del debole ricircolo idrico che comportava frequenti morie di vongole.
“E’ stato un anno impegnativo – conclude la presidente di Coldiretti Venezia Tiziana Favaretto – al di là delle difficoltà causate dal cambiamento climatico che durante gli ultimi mesi fortunatamente nel veneziano non ha dato tanti problemi quanti nel 2024, sono ugualmente numerose le criticità da fronteggiare per far sì che la nostra agricoltura possa mantenere i primati di qualità riconosciuti. E’ necessario impegnarci e lavorare ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, contribuendo così a dare una giusta dignità al lavoro agricolo”
