
(AVN) – Venezia, 14 novembre 2025
È la giornalista e sceneggiatrice Camilla Costanzo con “Tempo al tempo”, (Mondadori, 2025) la vincitrice del 62° Premio letterario “Regione del Veneto – Leonilde e Arnaldo Settembrini – Mestre”, il riconoscimento dedicato ai soli racconti e novelle in lingua italiana, nato nel 1959 per volontà di Arnaldo Settembrini, in memoria della moglie Leonilde Castellani Settembrini.
La vincitrice è stata scelta tra la terzina finalista grazie al voto della Giuria di 30 Lettori (selezionata fra gli abbonati del Teatro Toniolo e fra gli iscritti alle Associazioni culturali presenti nella città di Mestre) in serata durante la cerimonia dal titolo “Non bisogna nutrire i serpenti”, un evento presentato da Jane Alexander con la regia di Giancarlo Marinelli. La cerimonia è stata organizzata in collaborazione con la Città di Venezia, Teatro Toniolo, Amici della Musica di Mestre, Arteven.
Alla vincitrice va un premio di quattromila euro, mentre agli altri due finalisti un riconoscimento di mille euro ciascuno.
Nella terzina finalista, selezionata dalla giuria tecnica presieduta da Giancarlo Marinelli e che ha visto quest’anno l’ingresso dell’autore padovano Matteo Strukul, vincitore del Premio Bancarella nel 2017, rientravano oltre a Camilla Costanzo con Tempo al tempo (Mondadori), Aurelio Picca con La Gloria (Baldini+Castoldi), e Francesco Permunian con Teatri minimi della Valpadana (Quodlibet).
Motivazione della Giuria Tecnica
In “Tempo al tempo” edito da Mondadori, Camilla Costanzo affronta temi come la maternità, il lutto, l’amore e il tradimento con estrema delicatezza e sensibilità. Uno dei punti di forza del libro è rappresentato dalla costruzione dei vari personaggi che appare realistica e complessa. Ognuno con le proprie emozioni, dubbi, speranze, nevrosi e debolezze, in modo che il lettore possa rispecchiarsi nella loro umanità. La prosa, fluida e scorrevole, invita a riflettere su come il passato, il presente e il futuro influenzino le nostre esistenze, esplorando il concetto di tempo non solo come misurazione cronologica, ma anche come fattore cruciale nelle relazioni umane, nelle scelte e nella crescita personale. Una lettura intima e introspettiva sull’importanza di concedersi il giusto tempo per guarire e rifiorire.(CULTURA)
