“Gente Veneta” compie 50 anni. Sabato 15 novembre Messa del Patriarca alla Salute e poi convegno in Seminario

Sabato 15 novembre 2025, alle ore 10.00, si tiene la S. Messa nella Basilica della Salute celebrata dal Patriarca Francesco Moraglia (Giubileo delle Comunicazioni sociali) in occasione dei 50 anni del settimanale diocesano “Gente Veneta”.

A seguire, nell’auditorium del Seminario Patriarcale, contiguo alla basilica della Salute, ci sarà il convegno “Connessi al tuo presente. Le sfide dell’intelligenza artificiale” Relatori: Andrea Buoso, Presidente Ordine dei Giornalisti del Veneto, Teresa Scantamburlo, Università di Venezia, Luigi Rancilio, giornalista.

SCHEDA STORICA

I primi periodici cattolici a Venezia nacquero nella metà del XIX secolo. Il primo settimanale fu “La Domenica” del 1867, seguirono Veneto Cattolico, La Libertà Cattolica e poi, negli anni ’20 del ‘900 L’Aurora, La Settimana Religiosa, Il Corriere della Venezia.

Nel 1946 uscì la Voce di San Marco, settimanale diocesano che fu diretto sia da laici che sacerdoti come don Loris Capovilla e Pio Pietragnoli. Con “La Voce” il settimanale diocesano si aggiornò nei contenuti e nella forma, entrò più direttamente nel confronto con il territorio, ampliò la sua diffusione.

Gente Veneta nasce nel 1975: “La voce di San Marco” cambia nome e formato per stare al passo con i tempi e dialogare con il territorio.

Il primo direttore di Gente Veneta, nominato dal Patriarca Albino Luciani, è don Mario Senigaglia, che guida il giornale fino al 1978. Nel primo editoriale scrive: “Gente Veneta è un settimanale pensato e fatto dalla e per la Chiesa veneziana, punto di dialogo, di incontro e di unità di tutta la nostra Chiesa locale”.

Tra il 1978 e il 1988 la guida del settimanale è affidata al laico Antonio Agostini.

Alla fine del 1988 il Patriarca Marco Cè annuncia la trasformazione del settimanale diocesano, che da rivista passa al formato tabloid sotto la guida di don Fausto Bonini. La sede della redazione, inizialmente a San Marco, si sposta a San Lio dove rimane tra il 1992 e il 1998.

Gente Veneta si trasferisce poi a Mestre, negli spazi del Centro Pastorale Papa Luciani di via Querini. Nel frattempo si inaugura anche il sito internet www.genteveneta.it strumento di informazione digitale sul web che seguirà l’evolversi della comunicazione digitale fino ai nostri giorni.

Negli anni 2000 il settimanale passa dal bianco e nero al colore, mentre la grafica assume un aspetto sempre più moderno e accattivante.

Da novembre 2002 la direzione del settimanale viene affidata dal Patriarca Angelo Scola a don Sandro Vigani. Sono gli anni in cui, oltre a rafforzare la propria presenza nel contesto locale della comunicazione, parte la sfida della multimedialità: nel 2011 il settimanale viene pubblicato anche in forma digitale, con lo sfogliabile ottimizzato per tablet e pc. Nel 2012 il processo viene completato con il rinnovamento del sito internet.

Nel 2022 il Patriarca Francesco Moraglia affida la direzione a don Marco Zane, mentre a partire dal 2019 la sede della redazione viene riportata a Venezia, nel palazzo del Seminario a fianco della Basilica della Salute.

Il settimanale può contare su una rete capillare di diffusori in tutto il territorio della diocesi che comprende Venezia, Mestre, Mira, Oriago, Quarto d’Altino, Cavallino-Treporti, Eraclea, Jesolo e Caorle.

Ha una pagina Facebook seguita da 32 mila followers, primato in Italia tra i settimanali diocesani, il profilo Instagram, il canale Youtube e dal 2023 una forma innovativa di comunicazione on line grazie a GVperTe.

Don Marco Zane: «Gente Veneta è uno strumento a servizio del Patriarcato di Venezia e di tutta la città. Vuole raccontare la vita di Venezia e della diocesi di oggi. Vuole essere uno strumento per sviluppare senso critico su quello che accade e sulle tendenze culturali e sociali dominanti. Siamo una piccola realtà, una piccola redazione, ma vogliamo offrire il nostro contributo perché la vita delle comunità cristiane possa crescere nella conoscenza della verità e quindi poter incidere nel contesto culturale del nostro tempo».

condividi su

(Diocesi di Venezia)

Please follow and like us