Il roadshow “Tradizione e Innovazione: l’eccellenza italiana si rinnova” è arrivato in M9 per una tappa dedicata al valore del Made in Italy, al ruolo dei Marchi Storici e alle sfide future del sistema produttivo nazionale.
L’appuntamento è promosso da Made in Italy Community, in collaborazione con Associazione Marchi Storici d’Italia, che al Museo del Novecento è presente, fino al 15 febbraio, con la mostra “Identitalia. The Iconic Italian Brands”, che celebra 140 anni di storia dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
Sono 886 i Marchi Storici iscritti al Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, per un totale di 650 aziende, oltre 70 miliardi di euro di fatturato – e oltre 16 i miliardi di fatturato delle eccellenze venete, col settore alimentare a fare da traino – e 86mila addetti in Italia per le imprese produttive delle “4 A” del Made in Italy: agroalimentare, abbigliamento-moda, arredamento-casa, automazione-meccanica.
Il Comune di Venezia ha preso parte all’evento e al dibattito su innovazione e tradizione con l’assessore allo Sviluppo economico Simone Venturini che ha parlato del Made in Italy di oggi, delle sue sfide di questi anni, e del Made in Italy di ieri, quale prodotto del Novecento: “Quando significava design, funzionalità, accessibilità: il Paese scommetteva sul futuro con le sue aziende più prestigiose. Il Made in Italy è il “soft power” italiano: marchi che contribuiscono alla potenza del Paese. Il soft power spinge senza costringere, si cerca di avere peso nel mondo con la cultura, il cinema, o – come nel nostro caso – con lo storytelling aziendale delle eccellenze italiane”. L’assessore ha quindi sottolineato i nodi che il Paese deve sciogliere, però, sul fronte della grande impresa, se pur di successo: “Penso al problema del ricambio generazionale e all’apertura del capitale d’azienda a soggetti terzi; penso al tema dell’accesso alla liquidità: c’è un dibattito europeo in corso su come sbloccarla, con quali strumenti. Poi il tema delle competenze: molti marchi faticano a trovare alte professionalità”. Venturini ha sottolineato poi il problema della competitività che oggi si gioca su un tavolo globale: “Pensiamo ai costi dell’energia per alcuni Paesi come il nostro, alla burocrazia o la pressione fiscale. Bisogna affrontare e trovare soluzioni perché il Made in Italy, la forza di marchi storici ed eccellenze italiane, è affare di tutti, è Pil del Paese”.
All’M9 Alfa Romeo, Fiat, Ferrari o Barilla: oltre 100 i marchi storici esposti che rappresentano un tassello del Made in Italy nel mondo. Realtà spesso nate dall’intuizione di una singola persona e tramandate di generazione in generazione, fino a diventare icone dell’immaginario collettivo e simboli della storia industriale del paese, celebrati proprio a Venezia, città dove, nel 1474, venne varata la prima legge brevettuale, introducendo la prima forma di tutela della proprietà intellettuale in Europa.
