La Residenza San Giobbe ha ospitato questa mattina l’evento conclusivo del progetto annuale di alfabetizzazione digitale “Connettere le Generazioni”, promosso dal Servizio Civile del Comune di Venezia per incentivare l’inclusione digitale degli adulti e della terza età”. L’iniziativa ha visto impegnate per un anno le operatrici volontarie del Servizio Civile Digitale del Comune di Venezia all’interno della struttura.
All’incontro hanno partecipato la direttrice del Centro Servizi San Giobbe Elisa Pozzobon e, in rappresentanza del Comune di Venezia, sono intervenuti la dirigente del Servizio Civile Maria Margherita Fabris con le operatrici e gli operatori che hanno accompagnato e supportato l’esperienza.
Durante la mattinata è stato proiettato un filmato che ha ripercorso l’anno di attività svolte con gli anziani, mostrando momenti di formazione digitale, laboratori, esercitazioni e occasioni di socializzazione. Le operatrici volontarie Anna Giro e Diletta Ricceri, coordinate dall’operatrice locale di progetto, Silvia Marzinotto, hanno accompagnato gli ospiti nell’utilizzo di smartphone, tablet, assistenti vocali, applicazioni per la comunicazione, giochi digitali, Google Maps, piattaforme video e strumenti di informazione online.
Il progetto ha favorito una crescente sicurezza nell’uso delle tecnologie, permettendo agli anziani di esplorare nuovi interessi e di avvicinarsi a strumenti capaci di arricchire la quotidianità e mantenere un legame attivo con il mondo esterno. Particolare importanza ha avuto anche la dimensione creativa: foto, registrazioni audio e video, storytelling e percorsi narrativi digitali hanno permesso agli ospiti di valorizzare ricordi, tradizioni e competenze personali.
“In un contesto sociale sempre più mediato dalla tecnologia, il progetto ha contribuito a contrastare l’esclusione digitale degli anziani, offrendo loro nuove opportunità di comunicazione e partecipazione – è il commento dell’assessore alle Politiche educative Laura Besio – La relazione intergenerazionale con le volontarie, native digitali, si è rivelata un elemento centrale e capace di generare motivazione, fiducia e un significativo scambio reciproco”.
“Un’esperienza estremamente positiva che rappresenta una sperimentazione innovativa per le residenze Ipav, ma anche un modello virtuoso da replicare e ampliare nel futuro” aggiunge l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini.
