NELLA GIORNATA DEL 19 NOVEMBRE LA SQUADRA MOBILE DI PADOVA HA ESEGUITO DUE MISURE CAUTELARI RESTRITTIVE RICHIESTE DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PER I MINORENNI DI VENEZIA ED EMESSE DAL G.I.P. DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI, NEI CONFRONTI DI DUE APPARTENENTI ALLA PREDETTA BABY GANG, COMPOSTA IN TOTALE DA QUATTRO MINORENNI, SEGNALATE PIU’ VOLTE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA MINORILE. LE DUE RAGAZZE SEDICENNI, CHE SOLITAMENTE AGIVANO IN CONCORSO CON ALTRE DUE RAGAZZE, UNA 13ENNE E UNA 16ENNE, SONO STATE RICONOSCIUTE COME LE PIU’ ATTIVE ALL’INTERNO DELLA BABY GANG, CON UNA FORTE PERSONALITA’ ANTISOCIALE ED INCAPACI DI OSSERVARE LE REGOLE. IL G.I.P. PRESSO IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI VENEZIA, RICONOSCENDO LA NATURA DI BABY GANG DEL GRUPPO, HA DISPOSTO RISPETTIVAMENTE LA MISURA CAUTELARE PERSONALE DELLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE E DEL COLLOCAMENTO IN COMUNITA’. DOPO ESSERE STATE RINTRACCIATE, UNA DELLE MINORENNI E’ STATA CONDOTTA PRESSO L’ISTITUTO PENITENZIARIO MINORILE DI PONTREMOLI, MENTRE LA COETANEA E’ STATA COLLOCATA IN COMUNITA’, PRESSO UNA STRUTTURA CALABRESE. ENTRAMBE LE RAGAZZE ERANO GIA’ STATE SOTTOPOSTE A MISURE DI PREVENZIONE DA PARTE DEL QUESTORE DELLA PROVINCIA DI PADOVA, MARCO ODORISIO CHE HA DISPOSTO UN ULTERIORE D.A.C.U.R. EX ART. 10 DL 14/2017, CON IL QUALE È STATO DISPOSTO NEI CONFRONTI DI UNA 16ENNE DEL GRUPPO IL DIVIETO DI ACCESSO PER ANNI 2 ALLE AREE INTERNE DELLE INFRASTRUTTURE, FISSE E MOBILI, FERROVIARIE, AEROPORTUALI, MARITTIME E DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, URBANO ED EXTRAURBANO E DELLE RELATIVE PERTINENZE.
Nell’ambito dell’attività volta alla repressione di fenomeni strutturati di violenza e disagio giovanile, la Questura di Padova ha disarticolato una “baby gang” di ragazze minorenni, tre sedicenni e una tredicenne, che attraverso azioni violente consistite in aggressioni, minacce, lesioni, furti e rapine, imperversavano prevalentemente nel centro cittadino di Padova ed in zona Stazione ferroviaria, creando allarme sociale. Il gruppo di minorenni, che a volte agiva senza un vero scopo e per futili motivi, prendeva infatti di mira soprattutto giovani ragazze o persone in condizioni di minorata difesa.
Nella giornata di mercoledì 19 novembre i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno eseguito due misure cautelari restrittive richieste dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Venezia ed emesse dal G.I.P. del Tribunale per i minori, nei confronti di due appartenenti alla predetta baby gang, composta in totale da quattro minorenni, segnalate più volte all’Autorità Giudiziaria minorile.
Le due ragazze sedicenni, destinatarie dei provvedimenti restrittivi, solitamente agivano in concorso con altre due ragazze, una 13enne e una 16enne, e sono state riconosciute come le più attive all’interno della “baby gang”, con una forte personalità antisociale ed incapaci di osservare le regole.
Il G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni, riconoscendo la natura di “baby gang” del gruppo, ha disposto rispettivamente la misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere e del collocamento in comunità.
Dopo essere state rintracciate dai poliziotti della Squadra Mobile, una delle minorenni è stata condotta presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Pontremoli, mentre la coetanea è stata collocata in comunità, presso una struttura calabrese.
Entrambe le ragazze erano già state sottoposte a misure di prevenzione da parte del Questore della provincia di Padova, Marco Odorisio che ha disposto nel contempo un ulteriore d.a.c.u.r. ex art. 10 dl 14/2017, con il quale è stato disposto nei confronti di una 16enne del gruppo il divieto di accesso per anni 2 alle aree interne delle infrastrutture, fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano e delle relative pertinenze.
Attraverso l’attività investigativa gli investigatori della Squadra Mobile di Padova hanno accertato come le minorenni agivano in maniera sistematica e non isolata, avvalendosi della forza intimidatoria del gruppo per compiere un numero indeterminato di reati.
Il quadro indiziario è stato valutato positivamente dall’Autorità giudiziaria lagunare, che ha disposto due misure cautelari personali a carico di due delle ragazze appartenenti al gruppo, entrambe di 16 anni, nate a Padova e a Monselice.
Nell’ordinanza il G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, confermando il quadro indiziario prodotto dalla Squadra Mobile di Padova coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, ha riconosciuto nel gruppo violento la natura di baby gang, “fenomeno che crea un grave allarme sociale per la collettività e una forte insicurezza per i coetanei” e un comportamento nelle ragazze da ricondurre a “una personalità antisociale, dell’incapacità di osservare le regole di convivenza civile e di un temperamento violento che si è manifestato, più volte, in aggressioni di coetanee, percepite come più vulnerabili”.
Le due minorenni, infatti, in concorso con altre coetanee che di volta in volta partecipavano ai numerosi episodi criminali commessi nel tempo, sono state individuate dagli investigatori della Squadra Mobile quali responsabili nello scorso 25 agosto dell’episodio avvenuto all’interno del McDonald’s della Stazione Ferroviaria di Padova, quando con arroganza, e per futili motivi, discriminavano e deridevano una persona anziana, senzatetto, con difficoltà di deambulazione, spruzzandola insistentemente in faccia con pistole ad acqua e sottraendole la stampella che utilizzava per sorreggersi.
Soltanto pochi giorni prima, il 31 luglio, le due minorenni, nel centro cittadino, insieme ad altre coetanee, si rendevano protagoniste di una aggressione a scopo di rapina ai danni di due ragazzine impossessandosi delle loro borsette. Nella circostanza, dopo aver bloccato il manubrio della bicicletta su cui viaggiavano, ponendosi davanti alle stesse per bloccarle e prendendole entrambe, una dopo l’altra, per i capelli facendole cadere a terra, e colpendole con calci, strappavano loro le borse, costringendo le due giovani vittime a ricorrere alle cure del pronto soccorso dove venivano refertate con prognosi di 7 giorni.
Il giorno seguente 1 agosto, i poliziotti delle Volanti intervenivano su segnalazione in Corso del Popolo e bloccavano la 16enne, destinataria della misura in carcere, che aveva appena scritto su un muro, a caratteri cubitali, e rivendicato la liberazione del fratello dal carcere minorile ove tuttora è ristretto, anch’egli destinatario di misura cautelare per essere stato protagonista di analoghi violenti reati, tra i quali l’aggressione alla troupe televisiva di Striscia la Notizia avvenuta il 1° febbraio nel piazzale della Stazione ferroviaria di Padova.
Il 2 di agosto successivo, una delle due, in concorso con altre coetanee, sempre a Padova, si era resa protagonista di una violenta aggressione ai danni di due sorelle, anche loro minorenni, che erano state avvicinate con la scusa di chiedere una sigaretta, ma che erano in realtà state minacciate, ed una delle due presa al collo e gettata a terra. In quel caso, solo l’intervento del padre di una delle due vittime faceva desistere il gruppetto di ragazze dal portare a termine la rapina, facendole fuggire.
Ed ancora nel mese di agosto, il giorno 9, le due ragazze avevano poi avvicinato, nel centro cittadino di Padova una ragazzina minore dei 14 anni, da loro ben conosciuta che, intimorita dalla loro fama e dalla loro aggressività, era stata minacciata e indotta a consegnare il telefono alle due baby bulle che se ne impossessavano e fuggivano dopo averla minacciata.
In estate, il 31 luglio, ancora una volta in zona Stazione ferroviaria di Padova, la minorenne poi sottoposta alla misura della custodia cautelare in carcere, dopo aver fermato con una scusa due coetanee, ne prendeva di mira una di 14 anni deridendola e dicendole “fermati balena, dove scappi”, e la colpiva con schiaffi al viso, la prendeva per i capelli, la percuoteva con calci, pugni e ginocchiate, causandole lesioni gravissime, riportando una prognosi di 45 giorni.
In precedenza, il 3 maggio, nel corso di una serata dell’”Aperyshow” di San Giorgio delle Pertiche (PD) le due violente sedicenni rapinavano ad una coetanea il telefono cellulare e la borsetta, dopo averla strattonata fino a farla cadere a terra, e colpita con pugni, calci e ginocchiate procurandole lesioni giudicate guaribili con una prognosi di giorni 8.
Le stesse due minorenni sono poi intervenute “a sostegno”, schierandosi contro i poliziotti, di due loro coetanee, appartenenti allo stesso gruppo, autrici il 4 settembre 2025, della violenta aggressione avvenuta all’interno di un bar nel Piazzale della Stazione ferroviaria, nei confronti della proprietaria, che aveva vietato loro di utilizzare le slot machine presenti nel locale da lei gestito in quanto minorenni. Infatti il 5 settembre, giorno successivo ai fatti, si frapponevano tra le due assalitrici e i poliziotti intervenuti per identificarle su indicazione della vittima che le aveva riconosciute, così permettendo alle due autrici dell’aggressione di darsi alla fuga e di eludere le investigazioni.
Ancora prima, il 21 dicembre 2024, le due amiche, insieme ad una decina di coetanee, sfruttando la loro superiorità numerica, insultando e bestemmiando, usavano violenza per opporsi ad una pattuglia delle Forze dell’Ordine che stava procedendo alla loro identificazione ad Albignasego, in quanto riconosciute come autrici di un’aggressione avvenuta pochi giorni prima. Per riuscire a darsi alla fuga lanciavano per aria le sedie di alcuni bar scagliandole contro gli agenti che le stavano controllando.
In totale sono 8 i capi d’imputazione per le gravi e violente condotte, contestati alle due indagate dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Venezia.
Dopo l’emissione dell’ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere per una delle due e il collocamento in comunità per la seconda, la Squadra Mobile le ha rintracciate entrambe in territorio padovano ed accompagnate in Questura per l’esecuzione dei provvedimenti. Al termine degli atti, le stesse sono state condotte dai poliziotti rispettivamente presso l’Istituto penitenziario minorile di Pontremoli (Ms) e presso una comunità calabrese appositamente individuata.
Si rappresenta che le misure custodiali sono state adottate dall’Autorità giudiziaria in fase cautelare e le due minorenni potranno pertanto essere ritenute colpevoli solo a seguito di sentenza di condanna definitiva.
Nei confronti della minore destinataria di custodia cautelare in carcere, lo scorso mese di settembre il Questore della Provincia di Padova, Marco Odorisio, aveva emesso un provvedimento ex art. 13 bis D.L. 14/2017 che le vietava per 3 anni l’accesso all’Aperishow di Arsego, ad agosto un provvedimento ex art. 13 D.L. 14/2017 che le vietava per tre anni l’accesso e lo stazionamento nei pressi di tutti i locali pubblici e di pubblico trattenimento della Provincia di Padova, e a giugno 2024 un avviso orale ex art. 3 D.Lgs. 159/2011.
Anche nei confronti dell’altra ragazza il Questore di Padova, ad agosto 2025 aveva emesso un provvedimento ex art. 13 D.L. 14/2017 che le vietava per 3 anni l’accesso e lo stazionamento nei pressi dei locali pubblici nell’area della stazione ferroviaria di Padova e del cavalcavia Borgomagno, ad aprile un provvedimento ex art. 13 bis D.L. 14/2017 che le vietava per tre anni l’accesso e lo stazionamento nei pressi del centro commerciale Ipercity di Albignasego, e ad aprile 2025 un avviso orale ex art. 3 D.Lgs. 159/2011.
Nei confronti di entrambe le minori, in seguito ad ulteriori fatti avvenuti lo scorso 28 settembre ove personale della sezione Volanti, intervenuta in via Pontevigodarzere nei pressi del parcheggio del supermercato “Interspar” in soccorso di una giovane ragazza che era stata vittima di una cruenta aggressione fisica posta in essere dal gruppo di ragazzine a bordo di un tram aveva proceduto a denunciare le stesse per il reato di lesioni e interruzione di pubblico servizio, il Questore di Padova Marco Odorisio ha inoltre disposto l’adozione della misura di prevenzione del Daspo Urbano con divieto di accesso e stazionamento a tutte le aree interne delle infrastrutture, fisse e mobili, e delle relative pertinenze dell’intero trasporto pubblico urbano della città di Padova per la durata di due anni, così come previsto dalla già vigente normativa.
