Don Marco Benazzato, direttore dell’Irc, presenta la giornata di sensibilizzazione in programma il 12 gennaio nelle parrocchie.
Avrà come tema Religione a scuola per un clima diverso la Giornata diocesana di sensibilizzazione dellInsegnamento della religione che si terrà in tutte le parrocchie domenica 12 gennaio. «È un titolo – ci spiega don Marco Benazzato, direttore dellUfficio diocesano per linsegnamento della religione cattolica che richiama da un lato leducazione al rispetto del creato e dallaltro la centralità della cura delle relazioni». È questa una delle caratteristica di questora di insegnamento. «Molti studenti ci dicono In questa ora respiriamo, siamo ascoltati’.
Il dato relazionale è un valore aggiunto apprezzato dai ragazzi, come, peraltro dimostrano i numeri. Bisogna stare attenti, però, che non diventi solo quellolospecificodelloradireligione ». E rispetto al senso dellIrc oggi, la giornata di sensibilizzazione aiuta a focalizzare il proprio di questa di questa disciplina.
«Lappuntamento spiega don Marco che si celebra nelle parrocchie è una giornata in cui la Chiesa diocesana mette al centro la dimensione culturale del cristianesimo: ci ricordiamo che essere cristiani è anche un sapere. Linvito che viene dalla giornata è che tutti coloro che frequentano le parrocchie iscrivano i figli allOra di religione. LIrc non è unora in cui si discute della fede, ma si studia il cristianesimo come fenomeno storico e nel suo valore attuale».
Per loccasione per le parrocchie è stata preparata una guida per la celebrazione, la lettera del Vescovo che invita alliscrizione. «Sarebbe bene che le parrocchie almeno pubblicassero la lettera sui bollettini parrocchiali. Si può anche usare qualcuna delle preghiere dei fedeli che abbiamo preparato e magari presentare, ai genitori, il materiale che cè».
LIrc è un modo con cui la Chiesa esprime la sua cura dellaspetto educativo. «Per molti ragazzi – nota Benazzato – è lunico contatto con il mondo ecclesiale. Il sapere del cristianesimo, poi, interessa le famiglie che, pur magari non frequentando le parrochie, ancora si riconoscono in una visione cristiana della vita. Di fondo cè una consonanza con lumanesimo cristiano».
Parlare di Irc signica anche parlare degli insegnanti, una presenza importante nella scuola e di cui la comunità cristiana non sempre è consapevole. «Sto incontrando gli insegnanti e li vedo contenti, motivati e preparati.
Sentono di essere insegnanti come gli altri anche se a volte la scuola non li considera tali. Sono convinti che il cristianesimo abbia qualcosa da dire ai loro studenti. Dagli altri insegnanti – aggiunge – vengono cercati, spesso, per questioni educative: dal bullismo, ai disturbi alimentari, allintegrazione». «Talvolta – osserva don Benazzato – si fa più fatica a vedere nell’Irc una proposta culturale. In questo senso sono bravi coloro e non sono pochi che cercano di fare proposte trasversali alle varie discipline. Il rischio altrimenti è la ghettizzazione culturale: se non si lavora insieme con gli altri su quelle che tecnicamente si chiamano ‘unità di apprendimento’, si rischia che altri insegnanti non si accorgono che loro fanno effettivamente scuola». Rispetto al relazione con la comunità parrocchiale don Marco auspica che ci sia anche «un rapporto istituzionale tra parrocchia e insegnante di religione che lavora su quel territorio, indipendentemente da dove abita. È auspicabile che il parroco conosca personalmente linsegnante di religione e sappia cosa fa almeno a grandi linee in un anno».
La giornata di sensibilizzazione è una occasione per conoscere meglio la proposta nel suo complesso.
Lauro Paoletto, per La Voce dei Berici