Coldiretti Rovigo: finalmente per il latte via libera dall’Ue al made in Italy in etichetta

Latticini senza più segreti. Storico via libera dell’Unione europea alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari. Il provvedimento fortemente sostenuto da Coldiretti era stato annunciato dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano organizzata proprio da Coldiretti a Milano. “Con l’etichettatura di origine diciamo finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, così come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta – ha commentato il presidente di Coldiretti Rovigo Mauro Giuriolo – si tratta anche di un importante segnale di cambiamento a livello europeo sotto la spinta dell’alleanza con la Francia che ha adottato un analogo provvedimento”. Il via libera comunitario risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle Politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi, nonchè per il latte a lunga conservazione. “Sia che venga utilizzato come materia prima o come ingrediente – ha spiegato il presidente Giuriolo – dovrà essere riportato in etichetta il paese di mungitura, quello di condizionamento e quello di trasformazione del latte”. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della dicitura: “origine del latte: nome del paese”. “Abbiamo raggiunto un risultato importante per i nostri allevatori che possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt– ha sottolineato Giuriolo – che è garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche dai primati conquistati con formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione, come il Grana Padano”. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta salva dall’omologazione l’identità dei formaggi tradizionali regionali e nazionali, realizzati secondo regole tramandate da generazioni che permettono anche di sostenere la straordinaria biodiversità delle razza bovine allevate a livello nazionale. “La scelta di trasparenza fatta in Italia – conclude il presidente Giuriolo – è importante per essere più forti anche nella lotta all’agropirateria internazionale sui mercati esteri dove i formaggi made in Italy hanno fatturato ben 2,3 miliardi nel 2015”. 
(Coldiretti Rovigo)

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