Diocesi di Verona 2016 – State pronti



State pronti   versione testuale

Cimitero Monumentale, 1 novembre 2016



Come da tradizione, ma non per pura tradizione, siamo convenuti nel nostro Cimitero monumentale, luogo sacro che per sua natura induce alla riflessione. Qui, nel luogo che custodisce la memoria di persone care, passate attraverso lesperienza della morte, almeno per contrappeso ci viene spontanea la ricerca del senso del vivere. Ha senso vivere per poi morire? Luomo pensoso e saggio si interroga sulla complessit del mistero del suo vivere e del suo morire, proteso, quasi con ansia, verso possibili risposte di senso, come i germogli primaverili protesi verso il sole che li fa vivere e crescere.

E non pu certo dirsi risposta di senso Halloween, come da anni in questa circostanza non desisto di ripetervi. Non vi spazio per riflessioni sul senso del vivere umano nella sua cultura, almeno in quella che nella sua evoluzione ha condotto a farne una sagra da carnevale dellorrido, nel tentativo, insensato, di distogliere il pensiero dalla realt della morte con la quale ogni sana pedagogia ha il diritto e il dovere di rapportarsi, senza esorcizzarne la tragicit. La morte resta una realt per tutti. A nessuno giova demitizzarla, desacralizzandola come cerca di fare Halloween, trasformato sempre pi in affare, punta delliceberg, con Babbo Natale, di quellarcipelago del consumismo che non ha confini etici, la cui idolatria fa vivere da spensierati, come stregati, per qualche giorno anche quanti non se lo potrebbero permettere. Usurpando comunque una delle pi significative feste cristiane che datano di secoli. A dirla esplicitamente, siamo di fronte ad una delle peggiori sottospecie di paganesimo, che sconfina con il disumanesimo, tanto illude luomo, ingannandolo, abbandonandolo alla deriva dei suoi problemi esistenziali, schiavo delle lobby economiche.

Ges invece non illude e non inganna nessuno. Lui che la Verit personificata, ci svela la verit circa lessere delluomo, il suo essere nella storia e il suo destino oltre la conclusione del vivere terreno. Del resto, ogni uomo, quando entra in se stesso in cerca della propria identit e del suo valore, ha bisogno di luce di verit e di risorse di speranza. In concreto le ritrova nel Vangelo di Cristo. Luomo di fatto creato su misura del Vangelo. Il Vangelo il suo parametro di riuscita. Vivere allora il Vangelo equivale ad essere sempre pronti, come ci ha ricordato Ges stesso nella pagina di Luca.

Lessere sempre pronti ci mette in guardia da false sicurezze e ci pone di fronte alla realt della precariet del vivere umano: basta un terremoto, come quelli recenti devastanti nelle Marche e nellUmbria, o una inondazione, per essere costretti a prendere atto che ci sovrasta la precariet come spada di Damocle. Lessere sempre pronti significa per soprattutto vivere il Vangelo delle Beatitudini, il Vangelo dellamore fraterno solidale e della Misericordia da accogliere da Dio e da distribuire ai fratelli. il Vangelo di una vita bella perch buona; di una vita non da godere egoisticamente ma da donare generosamente. Con Maria, la Madre di Ges e la Madre nostra, che, con la sua Assunzione quale compimento del suo viaggio terreno, ci indica la destinazione ultima anche nostra, come ci ha ricordato lapostolo Paolo: La nostra patria nel cielo. E il modo di vivere sulla terra, incarnando il Vangelo, ne preludio e anticipo.

Per questo, amiamo affermare che la visita ad un cimitero unottima scuola di vita sapienziale. Peccato che i potenziali alunni, storditi e ammaliati da proposte allettanti come miraggi, stiano diminuendo di anno in anno. Noi tutti, invece, che, assieme a migliaia e migliaia di altri fratelli che sostano, hanno sostato o sosteranno, nei vari cimiteri della diocesi, siamo chiamati a testimoniarne la bont, come dono di suffragio per i cari defunti e come ulteriore e fecondo apprendimento per noi di un vivere degno delluomo.


(Diocesi di Verona)

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