Ambiente – Brusco (M5S): “Positivo la modifica del Piano di Tutela delle acque, ma non sarà questo aggiornamento normativo a risolvere il grave problema dell'inquinamento da PFAS”

Ambiente – Brusco (M5S): “Positivo la modifica del Piano di Tutela delle acque, ma non sarà questo aggiornamento normativo a risolvere il grave problema dell’inquinamento da PFAS”

(Arv) Venezia 16 feb. 2017 –    “È stato votato oggi in seconda Commissione consiliare regionale un parere alla giunta veneta che prevede la modifica del Piano regionale di tutela delle acque: il provvedimento inserisce un passaggio che fa palesemente riferimento al fenomeno di inquinamento delle falde della regione a causa delle sostanze perfluoroalchiliche” A dirlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco, che spiega come “l’aggiunta di un comma all’interno delle norme attuative del piano porti all’attivazione di disposizioni nel caso in cui ci si trovi in presenza di impianti industriali collocati nella zona delle risorgive. Ma anche nel caso in cui ci si trovi in presenza di ambiti di ricarica degli acquiferi – sottolinea Brusco – sui quali gli impianti industriali producono ed emettono in falda e in ambiente sostanze inquinanti. L’aggiornamento normativo, infatti, dispone che in questa precisa circostanza si proceda con lo spostamento in tempi brevi della fonte emissiva “al fine della tutela dell’ambiente – sottolinea il consigliere del Movimento 5 Stelle – e del contrasto di possibili fattori che creino danni alla salute umana. È evidente che questa modifica del Piano tutela acque regionale porti l’attenzione sulla Miteni e sul ‘disastro ambientale’ connesso anche alla sua attività – dice Brusco – L’azienda sorge nella fascia ad alta sensibilità di contaminazione delle falde acquifere da parte di impianti industriali ed è stata individuata anche dagli enti regionali, ARPAV in primis, come principale fonte del famigerato inquinamento da PFAS e composti chimici connessi, che sta colpendo gran parte delle falde acquifere superficiali e sotterranee del Veneto. Questa modifica, condivisibile e positiva al fine di creare un mezzo utile a controllare e cercare di contrastare questo grave fenomeno che colpisce oltre 350 mila veneti, è arrivata in commissione sotto forma di parere alla giunta regionale tramite l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin. Un provvedimento – commenta l’esponente del Movimento 5 Stelle – che sicuramente è stato proposto anche a seguito dei fatti accaduti negli ultimi giorni, e della relazione del dirigente generale dell’Area Sanità e Sociale, Domenico Mantoan, che ha dichiarato che l’azienda deve essere delocalizzata in quanto non idonea e fonte di rischio per l’ambiente e per la salute umana. È sicuramente positiva questa votazione unanime in commissione – conclude Brusco – ma allo stesso tempo tengo a sottolineare che non sarà questo aggiornamento normativo a risolvere il grave problema dell’inquinamento da PFAS. Serviranno molte altre operazioni, e soprattutto sostegno economico, al fine di mettere in atto azioni sia di bonifica che di realizzazione di nuove opere di captazione di acqua potabile e garantire la salubrità ad un’ampia area del Veneto”.

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(Consiglio Veneto)

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