Alimenti: ora rischia anche il burro di arachidi

Bruxelles, 14 giu. (AdnKronos) – – Ora potrebbero rischiare anche il burro di arachidi e il latte di suocera, non solo il burro di tofu, la panna di riso spray e il formaggio vegetale. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue sulla denominazione degli alimenti di origine vegetale, che non potranno piu essere chiamati con i nomi dei latticini propriamente detti (latte, formaggio, yogurt e simili), il ‘peanut butter’ in Italia dovra probabilmente essere chiamato “‘crema di arachidi’” spiega all’Adnkronos l’eurodeputato Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, sottolineando che la sentenza “riguarda solo il latte e i prodotti a base di latte, non la carne. Dove la Corte di Giustizia non si e espressa, in ogni caso, prevalgono le legislazioni nazionali”.

E anche il latte di suocera, che e un liquore ad alta gradazione tipico del Veneto e della Lombardia, in teoria potrebbe essere costretto a cambiare nome, anche se non e del tutto chiaro, perche la sentenza della Corte mira a tutelare il consumatore dalla possibilita di essere tratto in errore (e confondere un liquore a 75 gradi con il latte e piuttosto difficile). La sentenza della Corte di oggi richiama delle eccezioni alla regola, il cui elenco e contenuto in una direttiva comunitaria del 2010, che le enumera tutte, Paese per Paese: per l’Italia, fanno eccezione il latte di mandorla, il burro di cacao, il latte di cocco, e fin qui tutto e chiaro, e i “fagiolini al burro”.

Questi ultimi sono una ricetta classica e in Italia si preparano con il burro propriamente detto, nel quale si rosolano i fagiolini, previa bollitura, che diventano cosi piu gustosi. Forse la versione italiana della direttiva, tuttora consultabile nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue, contiene una traduzione errata degli ‘haricots beurre’ francesi, una qualita particolare di fagiolini dal colore giallo come il burro, caratteristica che spiega il loro nome. Se cosi non fosse e difficile capire perche dovrebbero costituire un’eccezione alla regola, visto che si preparano con il burro derivante dal latte di vacca.

A quanto spiegano da Lussemburgo, comunque, oggi la Corte si e limitata a fissare un principio: un alimento esclusivamente di origine vegetale non potra chiamarsi con nomi come ‘latte’, ‘burro’, ‘formaggio’ e simili, che indicano prodotti di origine animale. La sentenza non si pronuncia su prodotti di origine mista, animale e vegetale.

Esistono tuttavia degli alimenti esclusivamente di origine vegetale, per i quali in Italia vengono comunemente usati i nomi ‘latte’ o ‘burro’ e che non sono contemplati tra le eccezioni elencate nell’allegato alla direttiva. Non e contemplato tra le eccezioni, appunto, il burro d’arachidi, che invece e menzionato per la Francia (Beurre de cacahouete e espressamente citato).

Tra le eccezioni non c’e neppure il Latte di suocera, un distillato di bacche ed erbe alpine ad alta gradazione alcoolica (circa 75 gradi) che viene prodotto in Veneto e Lombardia e che e piuttosto difficile confondere con il latte. Non e pero detto, a quanto si apprende da fonti di settore, che l’alcool possa essere considerato, da un punto di vista giuridico, un prodotto strettamente di origine vegetale.

(Adnkronos)

Please follow and like us