Teatro Olimpico, conclusi i lavori di restauro del portale e del muro di cinta

Si sono conclusi i lavori di restauro del portale e del muro di cinta del giardino del Teatro Olimpico per un importo complessivo di 62.825,30 euro .

Nel dettaglio, sono stati due gli interventi: quello di restauro del portale di ingresso del Teatro Olimpico, che si è concluso ad agosto, ha avuto una spesa di 23.987,60 euro, a carico degli Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio per la città di Vicenza e provincia. Altri 38.837,70 euro sono stati, invece, stanziati dal Comune per i lavori di sistemazione del muro di cinta del giardino adiacente, eseguiti tra settembre e ottobre.

Seguirà un ulteriore intervento, nel 2020, per il completamento della parte sommitale del muro, per il rifacimento di alcune stuccature e la rimozione di croste nere su alcuni elementi lapidei per una spesa complessiva di 50 mila euro.

Ad illustrare i lavori questa mattina erano presenti l’assessore alla cultura Simona Siotto, l’assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron e il presidente dell’associazione Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio per la città di Vicenza e provincia Mario Bagnara.

“La sensibilità dell’associazione Amici dei monumenti e dei Musei verso il patrimonio storico-artistico è da sempre un valore aggiunto per la nostra città – ha dichiarato l’assessore alla cultura Simona Siotto – . L’attenzione e, a volte, lo spirito critico della loro opera è un contributo fondamentale per la crescita culturale di Vicenza. Ringrazio di cuore il presidente Bagnara per il prezioso regalo che questa associazione ha voluto lasciare al monumento più conosciuto e più visitato della nostra città”.

“Quasi 63 mila euro di intervento per contribuire al restauro di uno dei gioielli più belli della nostra città – ha precisato l’assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron –. Se 38 mila euro sono stati stanziati dal Comune, ben 24 mila euro sono stati messi a disposizione dagli Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio per la città di Vicenza e provincia che ringrazio: un ottimo esempio dell’importanza del rapporto con le associazioni cittadine. Ringrazio gli uffici dei lavori pubblici e la Soprintendenza per la disponibilità e il buon rapporto dimostrato nel restauro del portale”.

Per quanto riguarda l’intervento sul portale di ingresso del Teatro Olimpico, sono stati eseguiti il restauro conservativo dei materiali lapidei, in particolare della pietra calcarea di colore bianco/avorio, presumibilmente pietra di Vicenza, di cui è costituito il portale, mediante la rimozione della vegetazione esistente, la pulizia delle superfici, la stuccatura delle microfessure, il consolidamento degli elementi in pietra che presentano elementi di distacco e, infine, l’applicazione su tutte le superfici di un prodotto consolidante e biocida.

La diagnosi dello stato di conservazione del portale ha previsto l’analisi dei materiali di cui è costituito oltre che l’individuazione degli elementi di degrado e dissesto presenti.

Il progetto è stato elaborato in base ai principi della conservazione e del minimo intervento, il cui scopo è mantenere autentici, per quanto tecnicamente possibile, le strutture e i materiali che costituiscono il complesso edilizio.

Per quanto riguarda, invece, la sistemazione del muro di cinta del giardino adiacente del Teatro Olimpico, l’intervento ha avuto lo scopo di sanare le situazioni di maggior degrado dei materiali, in particolare del tratto di muro che si affaccia su piazza Matteotti.

Nello specifico, si è provveduto alla rimozione delle patine biologiche, alla pulizia delle superfici e alla stuccatura delle lacune e delle fessure e microfessure presenti nei materiali lapidei. Inoltre, sono stati consolidati gli elementi lapidei a rischio caduta e sono stati restaurati i davanzali delle finestre al primo piano. Mediante un apposito prodotto protettivo si è provveduto, quindi, al trattamento finale delle superfici. Infine, a completamento dell’intervento sono state ripristinare anche alcune aree sommitali con un manto di copertura in coppi.

Ad oggi il lato esterno del muro di ingresso al giardino del Teatro Olimpico si presenta, quindi, restaurato e consolidato.

Cenni storici

Nella seconda metà del XIII secolo, con l’instaurazione del dominio padovano, la zona orientale del centro cittadino di Vicenza, dove un canale del fiume Bacchiglione originava una vera e propria isola, è stata completamente riorganizzata a difesa con la costruzione del Castello di cui oggi rimane inalterato il perimetro, ed entro il quale in seguito è stato eretto il Teatro Olimpico.

Protetto da tre alte torri, il Castello, chiamato dell’Isola o di San Pietro, era un caposaldo difeso da un robusto presidio di fanti e balestrieri.

Dopo aver subìto gravi danni nel conflitto con Veneziani e Veronesi alla fine del XIV secolo, il Castello è stato privato di due torri e trasformato in arsenale e prigione.

Nei secoli seguenti il complesso è stato sede del “Territorio”, ovvero dell’amministrazione della provincia vicentina sotto la Repubblica di Venezia, e successivamente di altre attività.

Il recinto murario originario, come si può ancora osservare, si è conservato nella sagoma e, in parte, anche nelle opere murarie: in particolare, il tratto che delimitava la corte d’armi verso la piazza Matteotti, e che oggi costituisce il muro di cinta del giardino del Teatro Olimpico, conserva la struttura duecentesca in mattoni e pietre.

È impreziosita dal portale eretto nell’anno 1600 per iniziativa dell’allora capitano di Vicenza, il nobile veneziano Francesco Tiepolo.

Nonostante la passata storiografia ne abbia abitualmente attribuito la paternità all’architetto Ottavio Revese, recenti studi (Luca Trevisan, 2016) ne riconducono potenzialmente l’attribuzione a Vincenzo Scamozzi, in ragione di convincenti considerazioni stilistiche e cronologiche.

Il portale, le cui componenti si riconducono agli stilemi tipici dell’architettura militare del periodo, è caratterizzato da una finitura a bugnato rustico, e decorato nella parte sommitale da bassorilievi rappresentanti lo stemma dei Tiepolo e trofei d’armi.

Un’iconografia intesa a rappresentare l’antico ingresso all’“armamentario”, ovvero al magazzino di materiali militari dell’esercito veneziano situato all’interno del Castello e dove, ancora ai primi del Seicento, si conservavano armi ed equipaggiamenti per mobilitare, in caso di necessità, cinque o seimila persone.
Sulla soprastante fascia con l’iscrizione, attestante il periodo di esecuzione del manufatto e fiancheggiata da due pilastrini, stava in origine il Leone di S. Marco, abbattuto dalle truppe francesi nel 1797.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.

(Comune di Vicenza)

Please follow and like us