VAIA. Coldiretti, rinasce il parco di Asiago ma 6 aberi su 10 sono ancora a terra. #ADOTTUNBOSCO Il progetto delle donne continua

CLIMA: COLDIRETTI, RINASCE IL PARCO DI ASIAGO MA 6 ABETI SU 10 SONO ANCORA A TERRA 

CONTINUA IL PROGETTO DI DONNEIMPRESA #ADOTTAUNBOSCO 

28 ottobre 2019 – ‘I nostri cuori di legno dell’Altopiano, gli alberi scolpiti dai tronchi tranciati, le varie sculture e opere fatte dalle imprenditrici agricole e artigiani locali hanno toccato gli animi dell’Italia intera che ha risposto generosamente all’iniziativa #adottaunbosco’. Ad un anno dall’uragano Vaia Chiara Bortolas responsabile di Donne Impresa Veneto traccia un bilancio delle iniziative messe in campo da Coldiretti per ripristinare i boschi abattuti innprovincia di Vicenza e Belluno. Una solidarietà verso l’ambiente che ha percorso da nord a sud tutta la Penisola – commenta Bortolas – coinvolgendo scuole, famiglie, associazioni, istituzioni, studi privati e liberi cittadini. Trentamila euro il frutto del lavoro capillare di un anno è la somma destinata al Comune di Asiago per rimboscare il parco cittadino detto dei ‘Mille Pini’ cittadino.
La nostra azione non finisce qui e insieme ai vari progetti #adottaunalbero di Coldiretti Vicenza e #comprabellunese  di Coldiretti Belluno affronteremo il prossimo Natale con le vendita anche on line degli addobbi domestici realizzati con gli scarti del legname grazie alla collaborazione con lo studio padovano Ipsofactory ultimo sostenitore in ordine cronologico delle tante attività.
Un piccolo segnale se si considera che sei alberi su dieci (60%) sono ancora a terra dopo la strage di circa 14 milioni di piante nelle foreste su una superficie di oltre 41mila ettari. La stima di Coldiretti è calcolata in occasione del triste anniversario della tragedia che rischia di compromettere l’equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane mettendo a rischio la stabilità idrogeologica. Ad essere abbattuti sono stati soprattutto faggi ed abeti bianchi e rossi nei boschi dal Trentino all’Alto Adige, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia dove nelle montagne – sottolinea la Coldiretti – la mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge senza dimenticare gli effetti sulla grande varietà di vegetali e sulla popolazione di mammiferi, uccelli e rettili che popolano i boschi.
Al danno ambientale si aggiunge – continua la Coldiretti – quello economico con importanti ripercussioni sull’intera filiera del legno e sul turismo con le attività legate alla raccolta dei frutti del bosco, in aree spesso a rischio spopolamento. I proprietari pubblici e privati dei boschi distrutti – aggiunge la Coldiretti – stanno affrontando maggiori costi per la rimozione del legname e per il ripristino del bosco ma anche le conseguenti perdite per la svalutazione del prezzo del legname.  A preoccupare – precisa la Coldiretti – è l’insetto bostrico (Ips typographus) che scava nelle cortecce e provoca la moria di interi boschi soprattutto di abete rosso.
Nelle aree colpite – continua la Coldiretti – si sta facendo largo l’idea di gestire i territori con un vero e proprio piano regolatore verde che garantisca l’ambiente, valorizzi nuove attività agricole dove possibile e risponda alle esigenze di rifornimento della filiera sulla base delle quantità di legno che realmente sono necessarie, oltre a ripiantare varietà autoctone che meglio resistano alla violenza di eventi climatici sempre più estremi. Ma occorre intervenire anche sulla prevenzione favorendo la gestione dei terreni cosiddetti silenti, per i quali è difficile risalire ai proprietari o farli impegnare in una corretta gestione dei suoli. In questa fase – precisa la Coldiretti – le proposte che incentivano la ripresa tanto delle attività forestali quanto di quelle che promuovono l’acquisto e l’utilizzazione del materiale caduto o abbattuto vanno senza dubbio sostenute. Lo spazio per un rilancio della forestazione nazionale è enorme se si considera che – spiega la Coldiretti – l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento per un importo di oltre 4 miliardi nel 2018. L’industria italiana del legno – conclude la Coldiretti – è la prima in Europa, ma con legname che arriva da altri Paesi vicini come Austria, Francia, Svizzera e Germania a dimostrazione di un grande potenziale economico inutilizzato.

(Coldiretti Veneto)

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