Economia – Gruppo M5S: “Metropoli economica, bene purché non sia una scatola vuota”

Economia – Gruppo M5S: “Metropoli economica, bene purché non sia una scatola vuota”

(Arv) Venezia 8 gen- 2020 –      “La proposta della Presidente degli industriali innanzitutto ci dimostra una cosa: è sintomo di un Veneto produttivo che si sente comunque fuori dai giochi e avverte di avere terreno da recuperare per potersi dire davvero concorrenziale. Parlare di una sorta di metropoli produttiva e della ricerca è interessante e può davvero rappresentare una visione per il futuro, solo se non è una bella confezione di un progetto inesistente. Prima bisogna chiedersi qual è lo stato delle cose Abbiamo una rete di trasporto pubblico locale totalmente scollegato (vedi il progetto del Sistema Metropolitano Ferroviario Regionale, totalmente fermo). Abbiamo perso le due più importanti banche del territorio, che hanno finito per non essere più del territorio laddove avrebbero potuto costruire un polo unico di credito”. Così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel ed Erika Baldin, che aggiungono “le nostre multiutility non sono riuscite a costruire un progetto unico regionale e stanno per diventare periferia delle realtà lombarde ed emiliane. I nostri giovani abbandonano il Veneto e la nostra regione non riesce ad essere attrattiva per i loro coetanei di altre regioni”. “E’ interessante la proposta avanzata dalla Presidente Piovesana, ma la politica regionale non può chiamarsi fuori o guardare dal buco della serratura – affermano gli esponenti Pentastellati – La politica deve incentivare con forza la ricerca e coinvolgere reti di imprese e università, unica formula possibile per creare innovazione. Vanno garantite al territorio le infrastrutture e i servizi necessari, e va elaborato subito un piano che renda lo sviluppo produttivo compatibile con la sostenibilità ambientale”. “Servono scelte coraggiose e concrete – ribadiscono Berti, Brusco, Scarabel e Baldin in conclusione – ma abbiamo il sospetto che la politica che governa la Regione non ne abbia alcuna voglia. Il silenzio del Presidente Zaia può essere quello di chi, temendo di perdere consensi, non vuol mettere mano a nulla, oppure di chi, come qualcuno va vociferando, si prepara a un’uscita di scena, lascando i temi scottanti in eredità a chi seguirà. Comunque sentiamo, anche questa volta, lo sgradevole odore dell’occasione sprecata”.

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(Consiglio Veneto)

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