Schermi d’Amore 2020

Dal 22 al 28 febbraio 2020 presso il Teatro Ristori (e una giornata al Palazzo della Gran Guardia) torna il festival Schermi d’Amore.
 

La 16° edizione è dedicata alla celebrazione e all’analisi del melodramma, senza trascurare le varie sfumature del cinema romantico e sentimentale, la cui analisi ragionata ha sempre contraddistinto la rassegna.

Sei le sezioni del Festival:

AMORI IN CONCORSO
Sette i film in concorso, tre registi dalla rinomata carriera internazionale (l’inglese Joanna Hogg, il francese Cédric Klapisch e il belga Fabrice du Welz), una alla seconda prova (la canadese Myriam Verreault) e tre esordienti (la britannica Harry Wootliff, il francese Erwan Le Duc e l’australiana Josephine Mackerras) si sfidano nella sezione competitiva di Schermi d’Amore 2020, che come di consueto dedica una speciale attenzione allo sguardo femminile. Infatti oltre la metà dei titoli che lo compongono sono stati diretti da donne.

PANORAMA

Una selezione di gemme che, oltre a una rarità del muto (What Happened to Jones di William A. Seiter, 1926), propone sia restauri di classici, sia titoli recenti, ma tutti imperdibili. Uno scrigno che racchiude gli ultimi film di Claude Lelouch (I migliori anni della nostra vita, 2019), di Jonás Trueba (La virgen de agosto, 2019) e Yi’nan Diao (Il lago delle oche selvatiche, 2019), l’opera terza di Miguel Gomes (Tabu, 2012), i capolavori scandalosi di Stanley Kubrick (Lolita, 1962) e Luchino Visconti (La caduta degli dei, 1969) e la pellicola che fece innamorare Sharon Tate e Roman Polanski: Per favore, non mordermi sul collo! (1967).

ELEGIA DI MIZOGUCHI
Dedicata al maestro del cinema giapponese Kenji Mizoguchi.
Quattro capolavori per (ri)scoprire la sublime maestria di Kenji Mizoguchi, che (insieme ad Akira Kurosawa e Yasujirō Ozu) ha scritto la storia del cinema giapponese e che Éric Rohmer ha definito «senza dubbio il più grande cineasta del suo Paese». Lasciatevi rapire dalla malia fiabesca che pervade I racconti della luna pallida d’agosto (Ugetsu monogatari, 1953), dal tragico lirismo de L’intendente Sansho (Sanshō Dayū, 1954), dalla commozione che ammanta Gli amanti crocifissi (Chikamatsu monogatari, 1954) e dalla coralità femminile de La strada della vergogna (Akasen chitai, 1956).

LA MAGNIFICA OSSESSIONE DI SIRK E FASSBINDER
Percorso di confronto sul concetto di “melodramma” di Douglas Sirk e Rainer Werner Fassbinder.
«Da quando ho visto i suoi film e ho cercato di scrivere qualcosa al riguardo, Douglas Sirk è presente in tutto quello che faccio». Così Rainer Werner Fassbinder parlava del padre del melodramma hollywoodiano, con cui condivideva la filosofia «il cinema è sangue, lacrime, violenza, odio, amore e morte». Un percorso per scoprire come Secondo amore (All That Heaven Allows, 1955) abbia ispirato La paura mangia l’anima (Angst essen Seele auf, 1974) e le ambizioni frustrate de Lo specchio della vita (Imitation of Life, 1959) si rispecchino in Veronika Voss (Die Sehnsucht der Veronika Voss, 1982).

MAZURSKY IN LOVE
Parafrasando il titolo italiano del suo film Blume in Love (1973), Paul Mazursky non ha scritto, diretto e prodotto solo “una pazza storia d’amore”, ma tante, ironiche, agrodolci e complesse commedie umane. Questa sezione rende omaggio a quattro sfumature dell’universo sentimentale mazurskiano, dalla senile tenerezza di Harry e Tonto (Harry and Tonto, 1974) all’amarcord nostalgico di Stop a Greenwich Village (Next Stop, Greenwich Village, 1976), dal riscatto femminile di Una donna tutta sola (An Unmarried Woman, 1978) alla soffusa malinconia di Mosca a New York (Moscow on the Hudson, 1984).

L’OMBRA DEL DOPPIO: LOSEY E DELON
Retrospettiva tematica che mette allo specchio il cineasta Joseph Losey e il divo francese Alain.
Con Mr. Klein (Monsieur Klein, 1976) il regista esule Joseph Losey e il divo Alain Delon realizzano un film destinato a diventare il testamento artistico del primo ed arricchire l’immagine del secondo. Un dramma sull’ambiguità della condizione umana che offre lo spunto per riscoprire i titoli che, nelle carriere di en- trambi, hanno indagato la doppiezza ingannevole del reale: da un lato Messaggero d’amore (The Go-Between, 1971) e Una romantica donna inglese (The Romantic Englishwoman, 1975) diretti da Losey, dall’altro William Wilson (1968) e La prima notte di quiete (1972) interpretati da Delon.

La grande novità di Schermi d’Amore 2020 sono il ripristino del Concorso con il voto del pubblico e della Giuria Giovani, al fine di decretare il miglior titolo fra la rosa delle pellicole proposte.

I film sono presentati in versione originale con sottotitoli in italiano.

(Comune di Verona)

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