Coronavirus: la nostra associazione ha ragazzi in servizio civile. Cosa dobbiamo fare?

Il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile, con una circolare in data 10 marzo, sulla base del DPCM, ha sospeso fino al 3 aprile i tutti i progetti di servizio civile sul territorio nazionale, a meno che i ragazzi non siano impegnati in progetti di rilevante utilità per la situazione specifica legata al Covid-19, verificate le condizioni per riprendere il servizio. Solo in questo caso, gli enti sono tenuti ad inviare una comunicazione all’indirizzo emergenza@serviziocivile.it, specificando nell’oggetto “Prosecuzione attività” e contenente:
–  il codice ente;
–  il codice progetto originario;
–  il codice progetto di destinazione (eventuale);
–  il codice sede originaria;
–  il codice sede di destinazione (eventuale);
–  per ciascuna sede interessata, i nominativi degli operatori volontari impegnati.

Andrà inoltre specificatamente indicato se l’ente intende far svolgere agli operatori volontari il proprio servizio da remoto, anche presso le proprie abitazioni, così come se sono stati rimodulati gli orari di servizio giornalieri e/settimanali.

Nei casi in cui l’ente intenda invece rimodulare il proprio progetto per svolgere, sotto il coordinamento di un’istituzione pubblica che opera sul territorio, attività utili alla collettività connesse alla situazione di emergenza, deve inviare la comunicazione sopra indicata fornendo anche tutte le informazioni necessarie a conoscere quale sia l’istituzione coinvolta e quali le attività assegnate agli operatori volontari. Anche in tale situazione andrà preventivamente acquisito il consenso dei giovani.

(CSV di Rovigo)

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