Siamo in attesa che terminino le pesanti restrizioni imposte da delibere precise emanate per precauzione dalle autorità competenti contro il coronavirus, cui non ci è lecito da cittadini sottrarci, pur nella consapevolezza di vivere in un clima da surrealismo teleguidato dai media che ci impartono dosi massicce ogni ora di notizie aggiornate.
Affrontiamo il fenomeno con pacatezza e con razionalità, non vedendovi una punizione di Dio, ma solo un fatto della natura nel suo risvolto di matrigna, mettendoci comunque nelle mani di Dio che sa trarre il bene anche dal male. Senza esitazione affermiamo che limpedimento a celebrare lEucaristia con lassemblea del popolo di Dio ci costa molto. È un grosso sacrificio. Assai di più di quanto non lo sia nei confronti della stessa Scuola. Ci toglie la possibilità di celebrare il Mistero che contiene il massimo dei tesori dellumanità, qual è lEucaristia, di cui il popolo di Dio ha diritto. Per chi ci crede, non partecipare alla messa domenicale non è un fatto di poco conto, al limite del marginale. È questione vitale.
In questo contesto noi avviamo il tempo forte liturgico della Quaresima, con il rito delle ceneri, dalla nostra cattedrale, offrendo la possibilità a tantissime persone, impedite da orario ma anche dal fatto cre ricchezze solo per se stessi! Che squallore! Quando abbiamo di che vivere dignitosamente, accontentiamoci, per dirla con lApostolo. Per il resto facciamo del bene. Essere poi gelosi del nostro tempo, non disposti a regalarne nemmeno una briciola per chi ne ha bisogno! Che tristezza, segno di un animo gretto! Che bello invece vedere di qua e di là la solidarietà verso persone in difficoltà, disabili, ammalati, ospiti della casa di riposo! Ai quali si fa il regalo del proprio tempo, di un sorriso, di un ascolto, di una parola di conforto.
La preghiera. Luomo sente il bisogno di riservare dei tempi adeguati alla confidenza con Dio. Da soli non riusciamo ad affrontare le prove, durissime, della vita, nelle quali si insinua il maligno con le sue seduzioni e suggestioni. Gesù ha vinto le prove di fedeltà al Padre anche per noi. Ci aiuta a vincere anche questa prova del coronavirus.
E il digiuno religioso. Mentre ci fa condividere per un momento la situazione di indigenza che milioni di uomini soffrono ogni giorno, predispone lanimo a sentire appetito del pane della Parola di Dio e dellEucaristia.
Carissimi, procediamo ora al rito delle ceneri. Un solo pensiero conclusivo vi affido: tutto è cenere rispetto al valore del Vangelo, al quale siahe le nostre chiese sono chiuse per disposizione governativa, di parteciparvi spiritualmente, grazie a RTP che ancora una volta si mostra essere strumento singolare della Provvidenza.
Già abbiamo invocato lintercessione della Vergine Maria, Madonna del Popolo, mediante il Rosario nel quale abbiamo affidato le nostre trepidazioni per un momento singolarmente preoccupante, che auspichiamo abbia fine quanto prima. Ora la celebrazione dell Eucaristia presieduta dal Vescovo e concelebrata dai suoi Vicari episcopali, qui in Cattedrale, a porte chiuse. Certo, limpressione di trovarsi a concelebrare lEucaristia in Cattedrale, a Cattedrale vuota di fedeli, fa percepire un certo che di stridente. Si avverte che manca quel popolo di Dio che è il destinatario dellEucaristia. In ogni caso, da questa solitudine ricevete tutti il mio abbraccio spirituale. Vi considero spiritualmente presenti.
Celebriamo questa messa per tutta la diocesi. Con tanta sofferenza in cuore, vi sentiamo tutti e singoli particolarmente vicini. Tutti partecipi realmente a questa messa, dal momento che ne siete impediti, come capita gli ammalati. Dio scruta i vostri cuori, li comprende e li consola. Lui sa quanto avreste desiderato partecipare nelle vostre comunità cristiane alla messa delle ceneri. Coglie e apprezza le intenzioni del cuore. Forse, proprio limpedimento a partecipare anche fisicamente alla messa stimolerà la riscoperta del suo valore assoluto per sé, per la Chiesa e per lintera umanità. Finché sarà necessario vi assicuriamo dalla Cattedrale Rosario e Messa ogni sera. Anche domenica prima marzo, prima domenica di Quaresima. Salvo eventuali e sospirati contrordini.
Il vangelo ci richiama il valore dellinteriorità, per riscoprire lautenticità del vivere da credenti in Cristo. Come dice SantAgostino: Nellinteriorità delluomo ha la sua dimora la Verità.
Ci ammonisce poi a valorizzare con spirito di fede autentica tre pratiche di natura religiosa: lelemosina, la preghiera e il digiuno. Tutte e tre compiute nellautenticità, come espressioni di un rapporto filiale con Dio che scruta il segreto del cuore e le sue intenzioni segrete: E il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Mi sia permesso evidenziare quanto queste tre pratiche contribuiscano a realizzare una sincera conversione del cuore, facendoci diventare davvero umani e dunque sinceramente cristiani.
Lelemosina evoca i beni di cui disponiamo. Sono beni economici, ma anche beni personali: il nostro tempo, ad esempio. Accumulamo invitati a convertirci, come si esprime la stessa formula dellimposizione delle ceneri, riportando un versetto del Vangelo: Convertitevi e credete al Vangelo.
