RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA PAGATO A 15 CENTESIMI AL KG. A RISCHIO IL COMPARTO.

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA PAGATO A 15 CENTESIMI AL KG. A RISCHIO IL COMPARTO.

 

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA PAGATO A 15 CENTESIMI AL KG.

A RISCHIO IL COMPARTO.

 

15 Aprile 2020– “La situazione è ormai insostenibile per gli ortolani chioggiotti- denuncia Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio del Radicchio Rosso Igp e del Mercato Ortofrutticolo di Chioggia – come da previsione più nera, il radicchio tondo di Chioggia negli ultimi giorni, è andato invenduto.” Qualche commerciante ne ha comprati pochi quintali ad un prezzo caritatevole che è oscillato tra sabato e stamane dai 12 ai 15 centesimi al chilo. “L’emergenza sanitaria non ha fatto che amplificare una stortura di mercato che esiste da molti anni” spiega Giuseppe Palo – “I commercianti a gennaio e febbraio stoccano il prodotto invernale per soddisfare la richiesta di marzo in attesa della nuova produzione che arriva ad aprile, ora i loro frighi sono ancora pieni”. Il coronavirus non fa che peggiorare il fenomeno speculativo, con i canali Horeca chiusi, le esportazioni di gran lunga ridotte e di conseguenza i consumi dimezzati. E pensare che il 25 aprile per i produttori sarebbe una data importante che segna la chiusura di una prima fase di raccolta, quella sui tunnel alti che rappresenta solitamente il momento di maggiore soddisfazione. “Siamo molto preoccupati” afferma il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla “arrivati a questo punto è a rischio la sostenibilità del comparto: il prezzo di produzione del radicchio tondo si aggira almeno intorno ai 70 centesimi al kg, il fatto che agli agricoltori in questi giorni ne vengano riconosciuti soli 15 centesimi, la dice lunga.”

“Preferiamo regalarlo” – aggiunge Giuseppe Palo- raccontando di aver chiamato la Croce Rossa di Chioggia che domani 21 Aprile si recherà al mercato ortofrutticolo di Chioggia a ritirarne alcune pedane che andranno poi devolute alle persone indigenti e bisognose. “Dopo questo periodo di emergenza è necessario pensare ad un cambio culturale e operativo per aspirare ad un giusto riconoscimento del valore sul mercato del radicchio di Chioggia,  in cui dovrebbero essere considerati fondamentali due aspetti: il primo è l’aggregazione che nella nostra provincia è ferma al 30%”- sottolinea Giuseppe Boscolo Palo,- “e secondo aspetto, è la produzione a marchio. Questo ci aiuterebbe a  differenziare il prodotto e ad aumentare la trasparenza in merito alla provenienza garantendo al consumatore di mangiare il vero radicchio di Chioggia, prodotto da seme autoctono.  Sono infatti il prodotto, la promozione, il prezzo e la distribuzione le quattro leve che aiutano un prodotto ad affermarsi nel mercato: è evidente che possono avere successo soltanto se vengono gestite in modo coordinato e sinergico tra loro, e questo vale anche per il nostro radicchio di Chioggia” Conclude Giuseppe Boscolo Palo.

 

(Coldiretti Rovigo)

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