Terzo settore, peopleraising e promozione del volontariato, esiti di un’indagine a Verona

Fra settembre-novembre 2019 il CSV di Verona, in collaborazione con Salmon Magazine, ha organizzato nove incontri in diverse zone di Verona e provincia, ai quali sono stati invitati a partecipare tutti gli enti del Terzo settore operanti con volontari di ciascun specifico territorio, per intervenire sui temi della ricerca dei volontari e della comunicazione.

In questi incontri è stato coinvolto Michele Bertani di Economics Living Lab, Dottore di Ricerca (PhD) in Sociologia e Ricerca Sociale, ricercatore a contratto presso il Dipartimento di Scienze Economiche- Università degli Studi di Verona e docente di Sociologia nella medesima Università, componente del Consiglio Scientifico dell’Associazione Italiana di Sociologia – sezione Politica sociale. Il compito affidato dal CSV di Verona è stato quello di redigere un’indagine: Terzo settore, peopleraising e promozione del volontariato a Verona: uno studio qualitativo (aprile 2020).

Il CSV, che da anni prosegue un costante lavoro nell’ascolto delle associazioni sui temi della ricerca dei volontari e della comunicazione, nella riformulazione dei bisogni delle organizzazioni, nelle attività di consulenza, lo ha invitato allo scopo di supportare, grazie al rigore scientifico, la propria azione e in particolare di guardare sotto questa luce la “materia” con cui il CSV stesso opera quotidianamente.

Michele Bertani, mediante la tecnica dell’osservazione partecipante e la thematicanalysis, ha realizzato uno studio secondo il paradigma della ricerca qualitativa. Ai partecipanti è stato inoltre somministrato un breve questionario semi-strutturato, per descrivere il loro profilo socio-demografico, le caratteristiche dell’ETS di appartenenza e approfondire alcuni aspetti legati al mondo del volontariato.

Il lavoro di ricerca svolto ha avuto come obiettivo generale: l’analisi delle modalità di reclutamento di nuovi volontari (peopleraising) da parte di un campione di enti del Terzo settore (ETS) presenti a Verona e provincia e le loro proposte per una campagna di promozione del volontariato. Lo studio qualitativo è quindi unapprofondimento che mira a complementare l’intervento del CSV.

In particolare, gli incontri hanno voluto stimolare il dibattito fra le stesse associazioni e renderle partecipi attraverso il confronto e rispetto alla loro esperienza.

I partecipanti coinvolti sono stati in totale 126, in rappresentanza di 78 ETS. Si sono discussi due macro-temi:

  • le loro esperienze e testimonianze sulle modalità di “reclutamento” dei nuovi volontari (peopleraising)
  • come vorrebbero impostare/realizzare una nuova campagna di promozione del volontariato.

 

 Risultati e conclusioni

 Qui si danno in sintesi le risposte ricevute dalle organizzazioni che hanno partecipato agli incontri e all’indagine.

 I canali privilegiati per il “reclutamento” dei nuovi volontari (peopleraising) sono risultati essere in primis il passaparola e, a seguire, il sito internet e i social media (Facebook, Instagram).
Esiti più sfumati sulle scelte strategiche da attuare per una campagna di promozione del volontariato, che vanno da campagne generaliste a campagne mirate per settore o fasce di età.

Sono emersi due principali temi non inizialmente contemplati: le forme post-moderne del volontariato (volontariato episodico), che sembrano implicare una significativa riorganizzazione delle pratiche di gestione dei volontari e che questa riorganizzazione può generare opportunità e rischi per il volontariato “tradizionale”; il processo di ricambio generazionale negli ETS che, se gestito con reciproca apertura tra “anziani” e “giovani”, ha effetti positivi sia per la governance sia per il reclutamento e la partecipazione di nuovi volontari.

Lo studio rileva come le relazioni primarie siano un elemento cruciale adottato nel peopleraising, che avviene prevalentemente mediante il passaparola tra amici e conoscenti.
I suggerimenti per pianificare una efficace campagna di promozione del volontariato dovrebbero tenere conto dei seguenti aspetti: la diversità dei destinatari in termini di aspettative e motivazioni nel “fare volontariato”, principalmente riferibili all’età; il cambiamento del significato assegnato alla parola “volontario” da parte delle nuove generazioni; sempre in riferimento alle giovani generazioni, la tendenza a privilegiare esperienze di volontariato brevi, dove “si impara a fare qualcosa”.

Grazie a chi ha partecipato

Il CSV di Verona ringrazia quanti hanno partecipato. Le indicazioni derivate dalla ricerca sosterranno il lavoro del CSV.
L’intento è quello di programmare iniziative non “calate dall’alto” ma scaturite da un incontro e confronto con la percezione, le aspettative, gli orientamenti, i bisogni che provengono dalla diretta esperienza dei volontari, offrendo possibili soluzioni e animando il dibattito.

Informazioni
CSV di Verona – Tel. 045 8011978 – info@csv.verona.it

(CSV di Verona)

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