FASE 2: COLDIRETTI, BRINDISI IN VENETO CON 10 MLN DI ETTOLITRI DI VINO. POLEGATO (CONSULTA VINO):” PERDITE PER IL LOCKDOWN DEL 80%”

FASE 2: COLDIRETTI, BRINDISI IN VENETO CON 10 MLN DI ETTOLITRI DI VINO. POLEGATO (CONSULTA VINO):” PERDITE PER IL LOCKDOWN DEL 80%”

FASE 2: COLDIRETTI, BRINDISI IN VENETO CON 10 MLN DI ETTOLITRI DI VINO 

96% DELLA PRODUZIONE È A DENOMINAZIONE

18 maggio 2020 – Con 14 docg, 29 Doc e 10 Igt il Veneto brinda alla riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar riattiva un canale naturale di vendita per gli imprenditori vitivinicoli regionali che producono ogni anno 10milioni di ettolitri di vino. È quanto sostiene Coldiretti Veneto commentando le misure adottate per arginare la pandemia di Covid-19 che sono costate l’80% delle perdite per le piccole e medie aziende che lavorano nel settore Ho.re.ca alle quali si sommano anche i mancati introiti dell’enoturismo.

A pesare sul settore è stato il lockdown del consumo fuori casa con anche l’azzeramento del flusso turistico che non sono stati compensati dall’aumento delle vendite nei supermercati dove l’offerta è più orientata a prezzi bassi su prodotti di più largo consumo. Ad essere colpita – spiega Giorgio Polegato presidente della consulta vino di Coldiretti Veneto – è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo pari ad un export del valore di 2,2 miliardi di euro.

“La riapertura delle attività avviene con uno scenario molto difficile per il settore – dice Giorgio Polegato – sia per le conseguenze dell’emergenza sanitaria in Italia che i per Paesi esteri dove tradizionalmente si apprezzano e si bevono i vini della nostra regione. C’è la consapevolezza e la volontà del settore di intervenire per contenere le produzioni e togliere dal mercato parte del prodotto utilizzando tutti gli strumenti possibili (dalla distillazione, alla riduzione delle rese, all’intervento sugli esuberi alla vendemmia verde, fino agli ammassi), ma le risorse per sostenere queste operazioni e per compensare i produttori non sono sufficienti. Si devono aggiungere – conclude Polegato – misure e risorse straordinarie per far in modo che la vitivinicoltura veneta, che rappresenta un quarto di quella nazionale, possa traghettare questo periodo contenendo i danni e una nuova ripartenza”.

(Coldiretti Rovigo)

Please follow and like us