PTRC – Zanoni (PD): “E’ un Piano inerte, senza regole utili a tutelare il territorio e pagato dai veneti a peso d’oro”
(Arv) Venezia 24 giu. 2020 – “Un Piano che ha avuto una genesi molto travagliata e un esito deludente. Arriva quasi 30 anni dopo il precedente, con 24.230 osservazioni, segno dell’attenzione di cittadini, associazioni e comitati, senza avere però una valenza paesaggistica né regole certe, ovvero non più prescrittivo, e per di più pagato a caro prezzo”.
Questo il commento al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che spiega: “E’ un Piano da bocciare su tutta la linea, mi chiedo quale sia la sua reale utilità: dispensa idee anziché regole; dovremmo dare ai nostri sindaci indicazioni chiare su cosa adottare nei piani urbanistici; con indicazioni di massima, ovvero con grande discrezionalità di manovra, saranno maggiormente soggetti a pressioni da parte di chi mal digerisce certi vincoli. L’assenza di prescrizioni è assurda: quando andiamo dal medico perché non stiamo bene abbiamo bisogno che ci suggerisca un’idea su come guarire o ci dia delle cure, prescrivendo dei farmaci precisi da assumere con frequenze definite? Le regole sono fondamentali per tutelare paesaggio e territorio”.
“Il Piano non considera l’attuale emergenza climatica, affrontando la questione con il rapporto ambientale, che però è fermo al 2013, ovvero un’epoca fa” – denuncia il Vicepresidente della commissione consiliare Ambiente – “Il futuro è nella riconversione ecologica, in Veneto i cambiamenti climatici hanno mostrato tutta la loro aggressività, e per il PTRC è come se dal 2013 non fosse accaduto niente. Né il tornado della Riviera del Brenta, né l’uragano Vaia, la siccità del 2017 e l’Acqua Granda del 2019 a Venezia”.
“Discorso simile per il consumo di suolo, che non viene frenato” – prosegue l’esponente Dem – “Da Castelguglielmo a Casale sul Sile sono milioni i metri quadri di nuovo cemento: questi capannoni potevano essere fatti in una delle tante zone industriali dismesse, ci sono 11mila capannoni vuoti in tutto il Veneto. Per realizzare un non- piano ci siamo scontrati anche contro il Ministero che, ancora due giorni fa, ci ha trasmesso ulteriori emendamenti. È l’ennesimo piano che non pianifica, dopo il Piano cave, Piano Energia, Piano casa, o il Piano Aria. Questa legislazione ha un primato in tal senso e il PTRC è la ciliegina avariata sulla torta”.
“Infine, c’è la questione del costo, ben 4.832.808 euro che non è proprio poco” – osserva Zanoni in conclusione – “Potremmo dire che i contribuenti hanno pagato questo piano a peso d’oro, in realtà non è vero perché è costato molto di più. Tutta la documentazione, 2158 pagine e 38 planimetrie, pesano circa 11 chili. Fatti due conti, il ‘prezzo’ è 450 euro al grammo, dieci volte più dell’oro”.
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