CS | DL semplificazioni, Pozza: Giudizio sospeso nell’attesa di capire risorse stanziate e cronoprogramma

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COMUNICATO STAMPA | Venezia, 7 luglio 2020
Il Presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, commenta il DL semplificazioni presentato oggi dal Presidente del Consiglio: “l’elenco di interventi potrebbe sicuramente avere un effetto positivo sulla sburocratizzazione dei processi e sulla digitalizzazione del Paese, ma quello che mi preoccupa è la mancanza di un crono programma con una scadenza precisa delle riforme elencate ed anche una stima dei costi. Sarebbe importante, poi, valutare l’impatto sul Pil per capire quanto e come può contribuire altrimenti rischia di essere il classico libro dei sogni che alle imprese non serve a nulla”.

“Se poi questo vuole essere un piano di riforme serio e reale deve avere uno sguardo lungo e non avere una scadenza o un effetto di breve periodo. Altrimenti il Dl Semplificazioni diventa un gigante dai piedi d’argilla che rischia di crollare su sé stesso, invece, di far correre l’Italia come vorrebbe”.

“In questa fase con il Pil dell’Italia che crolla dell’11,2% il peggior dato in Europa le imprese hanno bisogno di avere interventi certi e tempestivi e non altri rinvii o “salvo intese”. Il giudizio per questi motivi rimane sospeso ed è alta la preoccupazione per lo scenario che abbiamo di fronte che rischia di sfociare nei prossimi mesi in una vera e propria bomba sociale. Ci sono settori che sono in ginocchio come quello del turismo e della ristorazione e che hanno bisogno di una terapia d’urto immediata e non procrastinabile. Da qui muove la nostra preoccupazione per lavoratori, famiglie, imprese che rischiano di pagare il conto salato della crisi del Covid-19”.

“Purtroppo i numeri fotografati dall’Unione Europea e dalla Banca d’Italia – conclude Pozza – nei giorni scorsi non lasciano margini di errore e nemmeno tentennamenti o rinvii delle decisioni. Per questo mi auguro che le riforme annunciate non siano l’ennesimo spot, ma arrivino presto alle imprese e nei territori. Se rimangono chiusi nei palazzi e nella negoziazione costante senza sbocco il rischio è che sia troppo tardi”.

(Unioncamere del Veneto)

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