Il concerto del Coro e dell’Orchestra del Teatro La Fenice inaugura i festeggiamenti per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia

Un concerto destinato a essere ricordato non solo per aver dato l’avvio alle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, ma anche per aver riportato la grande Opera in piazza San Marco. Questa sera, il Coro e l’Orchestra del Teatro La Fenice si sono infatti esibiti, per la prima volta dal 1996, di fronte a una platea di 1200 tra residenti e abbonati in un programma dal respiro prettamente italiano, che ha spaziato dal repertorio di Giuseppe Verdi a quello di Giacomo Puccini, passando anche per Gioachino Rossini, che con Venezia nella sua vita ha avuto un rapporto privilegiato. E’ stata la prima volta che orchestrali e coristi si sono ritrovati sullo stesso palco da febbraio, quindi anche per loro è stata un’emozione particolare esibirsi davanti alla Basilica e a un pubblico delle grandi occasioni che ha tributato all’inizio, durante il saluto del Sovrintendente Fortunato Ortombina, un applauso a Mario Messinis, ex sovrintendente del teatro mancato nelle scorse ore.

Alle 20.30 i direttori d’orchestra Daniele Callegari e Riccardo Frizza hanno dato il “la” al concerto, organizzato dalla Fenice in collaborazione con il Comune di Venezia e con Vela spa e impreziosito dalla bravura del soprano Claudia Pavone e del tenore Piero Pretti. Tra i momenti più emozionanti le immortali arie verdiane come “Va’ pensiero sull’ali dorate” o “Libiam ne’ lieti calici” e il “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini, cui si sono aggiunte le sinfonie che introducono La gazza ladra e L’italiana in Algeri di Rossini. Un viaggio nel repertorio musicale italiano che il coro della Fenice, con maestro Claudio Marino Moretti, e la sua orchestra non eseguivano da più di vent’anni in piazza San Marco, che questa sera ha ospitato uno degli eventi culturali “in presenza” più importanti dopo il lockdown.

(Comune di Venezia)

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