Scacco matto alle rinnovabili, in Italia ancora troppi ostacoli alla diffusione delle fonti pulite

Scacco matto alle rinnovabili
In Italia ancora troppi ostacoli alla diffusione delle fonti pulite

Ecco la mappa dei 20 luoghi simbolo dove oggi le rinnovabili sono ostacolate e ferme al palo  a causa di burocrazia, amministrazioni locali e regionali, Sovrintendenze e comitati Nimby e Nimto
Dall’impianto eolico off-shore di Taranto, in costruzione dopo 12 anni, a quello di Rimini alla proposta di legge in Veneto per limitare il fotovoltaico in aree agricole alle moratorie di Abruzzo, Lazio e Calabria 
Legambiente: “Il rincaro bollette non si risolve attraverso una insensata corsa al gas e al nucleare, ma puntando su fonti pulite, efficienza e autoproduzione. 
Se anche solo il 50% delle rinnovabili oggi sulla carta venisse realizzato, l’Italia avrebbe anche già raggiunto gli obiettivi climatici europei”

 Link alla mappa delle 20 storie e alla clip di commento >> clicca QUI
Leggi il comunicato stampa  

Il report prende in esame anche la Regione Veneto dove la sindrome NIMTO (Not In My Term of Office cioè non durante il mio mandato) è piombata nelle stanze del Consiglio regionale attraverso una proposta di legge presentata dal partito di maggioranza che mira a limitare la potenza installabile di impianti solari fotovoltaici su aree agricole fino ad un massimo di 200 kWp o 1 MWp, in base alla tipologia di area agricola interessata dall’impianto, non considerando le differenze tra impianti solari a terra in area agricola e le pratiche di agrivoltaico per le quali, attraverso l’individuazione di un “elenco chiuso” di aree idonee e non idonee, viene concesso di realizzare impianti “esclusivamente ai coltivatori diretti o agli imprenditori agricoli professionali.

Il commento di Luigi Lazzaro:

“Per rispettare gli obiettivi fissati a livello europeo che prevedono una riduzione del 55% delle emissioni al 2030, tutti gli studi dicono che in Veneto sarà necessario installare almeno 5 GW di potenza da fonti rinnovabili, soprattutto fotovoltaico. Un obiettivo preciso, per contribuire al mantenimento della temperatura al di sotto del grado e mezzo, che al passo tenuto negli ultimi anni rischiamo di raggiungere non prima del 2100. Per questo è paradossale che il dibattito del Consiglio Regionale si stia concentrando, dopo averlo già fatto nel 2012, su di una proposta di legge della maggioranza il cui obiettivo è quello di ostacolare ed ingabbiare lo sviluppo delle rinnovabili. Nel frattempo il deficit energetico del Veneto resta importante e ci condanna a sottostare alla dittatura delle fonti fossili e ad essere dipendenti dalle importazioni di gas i cui costi stanno facendo lievitare le bollette di cittadini ed imprese. Di fronte ad un’emergenza ambientale ed energetica di porzioni globali e senza ritorno, ci aspettiamo un ruolo propositivo e costruttivo, finalizzato alla risoluzione di eventuali criticità piuttosto che porre veti e blocchi senza soluzione”.

Il report completo su www.legambiente.it

Link per mappa e clip di commento: https://drive.google.com/drive/folders/1brW_L4JjbwXO5gT7JDN6WLvy-O48hN0h?usp=sharing

(Legambiente Veneto)

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