Città d’arte a numero chiuso? No, ma spingere sulle prenotazioni on line

Città d’arte meta incontrastata dei ponti primaverili e per questo si riaccende l’argomento complesso della gestione dei flussi turistici e della possibile chiusura degli ingressi nelle città, soprattutto a Venezia e Verona.

CRISTINA GIUSSANI, Presidente Confesercenti Veneto:

“A differenza di quanto avviene in altri settori, il prodotto turistico non è qualcosa che si realizza in fabbrica, per poi liberarsene con la vendita. I turisti vengono per visitare, dunque i loro bisogni e le loro attività si intrecciano inevitabilmente con quelli della popolazione residente influenzando la qualità della vita dei cittadini ma anche la qualità delle esperienze degli stessi visitatori. Non vi è dubbio che ogni destinazione turistica abbia una sua ‘capacità di carico’ ma, credo, che prima di ricorrere al numero chiuso si debba cercare di governare il fenomeno in modo sistemico anche attraverso la collaborazione delle categorie.

Bisogna puntare più sulla qualità che sui numeri e, allo stesso tempo,  introdurre strumenti come la prenotazione che non abbiano lo scopo di fare “cassa” ma che favoriscano la consapevolezza della scarsità e la delicatezza del “prodotto turistico” promuovendo, ad esempio, itinerari diversi da quelli classici”.

VENEZIA

“È vero che occorre pensare ad una soluzione per contrastare l’ “over tourism” ma imporre il numero chiuso è una scelta molto rischiosa. Va contro il principio della libera concorrenza e poi bisogna capire: chi controlla? Con quali mezzi? L’unica soluzione è quella di gestire i flussi attraverso la prenotazione on line e ad un sistema di incentivi, in modo da poter prevedere i flussi e investire sulla qualità e il potenziamento dei servizi, in particolare organizzando un trasporto pubblico locale flessibile in base al numero dei visitatori giornalieri”.

Così spiega Emiliano Biraku Vice presidente Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo.

VERONA

“Agevolazioni per chi prenota on line senza però, almeno in una prima fase, lasciare una quota libera in modo da non tagliare fuori un’ampia area di turisti che non ha confidenza con la tecnologia”. Così Alessandro Torluccio, Direttore Confesercenti Verona, interviene sul dibattito in corso a Verona, in merito ad un possibile numero chiuso degli ingressi turistici. “Il turismo a Verona crea un indotto economico determinante per le attività commerciali, è un pilastro del benessere della città per imprese e lavoratori, affermandosi come una delle più importanti città turistiche europee, ma è necessaria l’agevolazione a chi prenota lasciando, almeno per un prima fase, degli ingressi liberi anche perché il target turistico molto eterogeneo”.

PADOVA

Discorso diverso per Padova, dove il turismo ha numeri incoraggianti e in crescita ma nettamente inferiori alle altre due città d’arte.

Potremmo quasi dire ai turisti, venite qui a Padova – esordisce Nicola Rossi, Presidente Confesercenti del Veneto Centrale  La città sta vivendo una forte espansione turistica, oltre ad affermarsi nel circuito delle città d’arte del Veneto, anche grazie agli otto siti che l’hanno decretata Patrimonio UNESCO, è fortemente indirizzata nello sviluppo del turismo congressuale. L’anno scorso grazie al nuovo Padova Congress, un gioiello architettonico che coniuga design, funzionalità, tecnologia.  abbiamo registrato circa 50mila presenze, e quest’anno puntiamo a raggiungere i 70mila visitatori”.

(Confesercenti Veneto Centrale)

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