Il “regalo” per il Vescovo Giuliano: 26mila euro per un ospedale in Pakistan

Il giorno della sua consacrazione episcopale il Vescovo Giuliano aveva chiesto a coloro che volessero fargli un regalo di versare una donazione in favore dell’associazione “Missione Shahbaz Bhatti”, realtà umanitaria di cui la Diocesi di Treviso è tra i soci fondatori, assieme a quelle di Trento e Venezia. In quell’occasione sono stati raccolti 26mila euro, destinati a sostenere il Centro di salute mamma-bambino di Khushpur, in Pakistan, unica struttura sanitaria in una zona molto lontana dai principali ospedali e in grado di in grado di accompagnare le donne in gravidanza, per evitare le complicanze che possono insorgere durante la gestazione e con il parto.

Il 30 gennaio è arrivato un ulteriore motivo di gioia: la nascita della prima bambina nel Centro sanitario.

A rendere conto del progetto è stata l’assembela dei soci, riunitasi lo scorso 16 marzo nel vescovado di Treviso, alla presenza del vescovo Michele Tomasi, del vicario generale, mons. Mauro Motterlini, e dell’economo della Diocesi, Sergio Criveller. Hanno partecipato anche i referenti delle diocesi di Venezia e Vicenza: il direttore della Caritas veneziana, il diacono Stefano Enzo, e il direttore del Centro missionario di Vicenza, Agostino Rigon. Sono 74.000 mila gli euro raccolti finora per sostenere il Centro di salute: 48.000 da donazioni di imprese, professionisti, istituti bancari e singole persone, in seguito a un incontro promosso a inizio dicembre in Vescovado, cui si sono aggiunti circa 26.000 euro sotto forma di regalo del vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, che, lasciando Treviso, aveva espresso il desiderio che qualunque dono nei suoi confronti diventasse un contributo concreto a questo progetto.

L’incontro in vescovado a Treviso (Agenzia foto film Treviso)

L’associazione

L’associazione “Missione Shahbaz Bhatti”, guidata da Paul Bhatti, che è medico e risiede e lavora nel trevigiano, oggi ha sette uffici legali in varie zone del Pakistan (Islamabad, Lahore, Peshawer, Faisalabad, Multan, Queta e Karachi). Negli anni altre diocesi, tra cui Genova e Vicenza, e realtà come la Caritas Antoniana si sono affiancate per sostenere progetti di sviluppo, di dialogo interreligioso e di tutela delle minoranze. Per quanto riguarda il Centro di salute mamma-bambino, «Con i fondi raccolti a Treviso e Vicenza sono stati acquistati alcuni strumenti di base come la macchina per l’anestesia, il generatore di corrente e si è contribuito all’acquisto di un’ambulanza – ha spiegato il dott. Bhatti -. Sono stati assunti una ginecologa, quattro infermieri, due assistenti di sala operatoria e altro personale tecnico. Abbiamo una collaborazione con l’università di Faisalabad, che impartisce piccoli corsi di formazione per ostetriche e che, nel caso di urgenza, accoglie le nostre pazienti. Abbiamo ancora bisogno di aiuti – ha aggiunto Bhatti -. L’obiettivo, infatti, è il sostegno finanziario al Centro per tre anni, perché poi dovrebbe diventare autonomo con il contributo della popolazione e le entrate che arriveranno dal pagamento di alcuni esami e visite specialistiche».

(Diocesi di Vicenza)

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