Unioncamere-Confcommercio, consumi estivi: più spese per viaggi e vacanze ma frenano i saldi

[online 03.07.2023] Sono stati pubblicati gli esiti della ricerca periodica congiunta tra Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto sui consumi estivi di quest’anno, realizzata nella prima settimana di giugno su un campione di 600 residenti in Veneto.

Le spese nei prossimi mesi. La maggioranza degli intervistati dichiara che nei prossimi mesi spenderà soprattutto in ristorazione (78,9%), abbigliamento e calzature (75,1%), ma anche per servizi e beni non essenziali quali il benessere e la cura della persona (69%), viaggi e vacanze (65,6%), libri (57,3%). La spesa media stimata per categoria oscilla tra un minimo di 100 euro per i libri e un massimo di 877 euro per i viaggi e le vacanze. Al contrario, solo una persona su cinque comunica di voler spendere in computer, smartphone ed elettronica in generale, anche se la spesa media di questa voce non è propriamente bassa a 414 euro.

Rispetto all’anno scorso. Nel confronto con lo stesso periodo del 2022, i veneti spendono di più per viaggi e vacanze (19%), ristorazione (12,8%), abbigliamento e calzature (11,2%); di meno, invece, per articoli di lusso (39,8%), computer, smartphone, elettronica in generale (39,2%) e utilità casa (33,6%).

LO STUDIO CONFCOMMERCIO-UNIONCAMERE VENETO

Verso i saldi estivi. Le scontistiche estive, che inizieranno giusto giovedì prossimo (6 luglio), non dovrebbero dare una grossa spinta ai consumi: infatti, solo il 9% prevede di spendere di più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a fronte di un 59% che risponde uguale e un 31%, uno su tre, di meno. Otto persone su 10 dicono di voler comprare da vestire spendendo in media 236 euro per gli abiti e 201 euro per le scarpe.

Dove acquistare. Si consolida l’inversione di tendenza in atto già da qualche anno: più di 7 persone su 10 (72%) spiegano di voler comprare nei negozi della città, sia del centro storico (33%) che della periferia (67%); solo il 28%, neanche uno su tre, si affida allo shopping on-line. Anche tra i più giovani, 18-29 anni, è prevalente la scelta del negozio fisico rispetto a internet, che non risulta maggioritario in nessuna classe d’età. Per quanto riguarda il criterio di scelta dei beni da acquistare, il 60% punta sulla qualità, mentre il 40% ha riguardo al prezzo contenuto.

Il problema inflazione. La perdita del potere d’acquisto della moneta continua a impattare significativamente sui consumi. Per quasi 9 persone su 10 l’aumento del costo della vita, che nei mesi scorsi si è fatto molto sentire raggiungendo anche la doppia cifra e che tuttora si mantiene su livelli importanti, influenza le spese estive.

IL COMUNICATO STAMPA

(Unioncamere del Veneto)

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