Laboratorio per la Ricostruzione dell’Ucraina promosso da Triennale Milano e MAXXI Roma. Il sindaco Brugnaro: “Mettiamo a disposizione le competenze di Venezia e delle sue università per la progettazione e la programmazione post-bellica”

Si è riunito questa mattina il “Laboratorio per la Ricostruzione dell’Ucraina”, promosso dalla Triennale Milano e dal MAXXI Roma, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Cultura, e con la partecipazione di UNECE. Oggi si è svolto il primo incontro pubblico nella sede della Triennale di Milano alla presenza di numerose autorità nazionali e locali, italiane e ucraine, tra cui il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Il sindaco della Città di Venezia era stato in visita a Odessa lo scorso aprile per sottoscrivere il gemellaggio con la città ucraina, mettendo a disposizione le competenze di Venezia e delle sue università per la progettazione e la programmazione post-bellica, indicando il porto lagunare come piattaforma logistica di collegamento. Impegno che è stato oggi riconfermato con forza nell’ambito del convegno per la ricostruzione dell’Ucraina.

Dopo i saluti di apertura dei presidenti Stefano Boeri della Triennale di Milano e Alessandro Giuli della Fondazione Maxxi, l’incontro è proseguito con gli interventi istituzionali che hanno visto alternarsi rappresentanti della politica italiana e ucraina. Per l’Italia hanno preso la parola, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Per l’Ucraina, invece, hanno portato il loro contributo in collegamento streaming diversi esponenti politici tra cui il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, il ministro della Cultura e della Politica dell’informazione, Rostyslav Karandieiev, e il vice governatore della Regione di Odessa, Serhii Kropyva.

I primi cittadini di Venezia e di Odessa, Luigi Brugnaro e Gennadiy Trukhanov, sono intervenuti sottolineando l’importanza del gemellaggio delle loro Città, entrambi sito Unesco, il legame culturale ed economico costruito, la progettualità condivisa. Il sindaco Brugnaro ha ripercorso i gesti di vicinanza concreta che la Città di Venezia ha realizzato fin da subito allo scoppiare dell’emergenza: “Venezia ha dato immediatamente un importante contributo: il primo marzo 2022 abbiamo aperto un conto corrente per aiutare concretamente le popolazioni colpite dal conflitto; il 4 marzo abbiamo attivato lo sportello telefonico informativo “Emergenza Ucraina”; il primo aprile abbiamo risposto all’appello dei Musei di Leopoli con l’invio di speciali materiali di imballaggio per la messa in sicurezza delle opere e la loro protezione dalle azioni di guerra; il 6 aprile abbiamo issato la bandiera dell’Ucraina sulle facciate di Ca’ Farsetti e del Municipio di Mestre, vessillo che permane tuttora. Una serie di azioni, di cui questi appena citati sono solo alcuni esempi, con tanto di gemellaggio adriatico tra Venezia e Odessa in occasione della Festa della Sensa. Azioni che sono state prese a modello ed elevate su scala regionale e nazionale”.

“Fin da subito, abbiamo anche lavorato sul fronte sociale. Ci siamo spesi per trovare le strutture che potessero ospitare i rifugiati, oltre 1600 nel Comune di Venezia, e abbiamo affrontato il tema della sicurezza sanitaria, con i tamponi e le vaccinazioni per il COVID. In prima persona, ho ospitato due famiglie con bambini, vittime del conflitto ucraino, poiché ritengo che Venezia, come città storicamente aperta al mondo, debba offrire aiuto a chiunque rispetti le sue regole e tradizioni”.

La Città di Venezia ha gestito l’emergenza Ucraina interloquendo con le altre realtà del territorio. In una fase di prima accoglienza, sono stati accolti i profughi (1623 rifugiati ucraini sono stati registrati complessivamente nel portale dedicato del Comune di Venezia), individuati i CAS – Centri di Accoglienza Straordinari, promossa l’accoglienza diffusa, avviati interventi di Protezione civile, attivata la rete locale e associativa per gli aiuti. Successivamente, in una seconda fase di intervento, sono stati erogati diversi servizi: con gli 870.000 € stanziati dal Comune di Venezia sono stati finanziati l’esenzione dei costi di ristorazione scolastica, l’esenzione della retta dei nidi comunali, lo spazio cuccioli per la fascia 0-3 anni, il trasporto scolastico, l’ampliamento dei servizi di mediazione linguistico-culturale in lingua ucraina, l’ampliamento dei posti di accoglienza SAI – Sistema Accoglienza e Integrazione.

L’obiettivo del Laboratorio, è stato spiegato durante il convegno, è quello di formare un centro europeo di riferimento per la conservazione del patrimonio architettonico e culturale ucraino, pesantemente danneggiato dalla guerra, e per la rigenerazione urbana in chiave sostenibile e innovativa, con particolare attenzione alle infrastrutture sociali come le scuole e le istituzioni culturali. A tal riguardo, il progetto vuole fare leva sul know-how architettonico dell’Italia, sulla capacità delle istituzioni nazionali di promuovere la collaborazione con i partner comunitari, e sul ruolo di Triennale Milano e MAXXI nel mondo dell’architettura, del design e dell’urbanistica.

I relatori hanno spiegato che ciò a cui bisogna tendere non è solo la riedificazione stricto sensu: bisogna ripensare, riprogettare, ricostruire, ricreare un modello virtuoso di urbanistica all’avanguardia che dia vita “alla nuova Ucraina”, come ribadito dal ministro Kuleba, che ha sottolineato anche quanto sia importante “il sostegno dei partner internazionali per tornare a volgere lo sguardo al futuro”.

Il ministro Tajani ha ribadito la vicinanza dell’Italia al popolo ucraino: “Quello di oggi è un evento di pace. Con questo Laboratorio lanciamo un messaggio positivo al popolo ucraino, un messaggio forte di vicinanza e amicizia, anche dal punto di vista culturale partendo dalla ricostruzione della cattedrale di Odessa”. La ricostruzione, infatti, coinvolgerà all’inizio la cattedrale di Odessa, danneggiata dai bombardamenti a luglio, “simbolo culturale e identitario fortissimo da preservare”, così come definito dal ministro Sangiuliano durante il convegno.

Dopo gli interventi istituzionali, l’evento è proseguito con le due sessioni di lavoro “Ricostruzione Ucraina”, moderata da Davide La Cecilia, inviato speciale per la ricostruzione dell’Ucraina, e “Progetti”, condotta da Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana, città in Triennale Milano.

(Comune di Venezia)

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