Giornata Provinciale del Ringraziamento, Maserà di Padova 30 novembre – 3 dicembre

Giornata Provinciale del Ringraziamento, Maserà di Padova 30 novembre – 3 dicembre

Quest’anno è Maserà di Padova ad ospitare la 73ma Giornata Provinciale del Ringraziamento di Coldiretti Padova. L’appuntamento è per la mattina di domenica 3 dicembre, nella chiesa parrocchiale di Maserà, per la celebrazione eucaristica alla quale parteciperanno gli agricoltori arrivati da tutta la provincia, molti a bordo dei trattori che saranno benedetti insieme agli altri mezzi di lavoro sul sagrato della chiesa al termine della messa. Momento centrale l’offertorio con la presentazione dei prodotti agricoli arrivati da ogni territorio della provincia, “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”. La giornata proseguirà con un momento conviviale, naturalmente a km zero. Per le adesioni e la conferma della partecipazione raccomandiamo di contattare al più presto gli uffici di Zona.

Come da tradizione il giovedì precedente, il 30 novembre, Coldiretti Padova organizza sempre a Maserà, alle 18.30 nella sala polivalente dell’ex Corte da Zara, il convegno su “L’agricoltura a dimensione familiare motore dello sviluppo economico”. Un’occasione di approfondimento che prende spunto dal messaggio dei vescovi che ogni anno accompagna la Giornata del Ringraziamento, di cui pubblichiamo alcuni passaggi significativi.

“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura”. 

L’insegnamento biblico suggerisce il principio della fraternità quale paradigma capace di illuminare ogni attività umana, agricoltura compresa: il mandato di coltivare e custodire la terra (cf Gn 2,15) coinvolge l’umanità a livello personale, familiare e in ogni forma di collaborazione con gli altri.

Lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina Sociale della Chiesa. Anche grazie al contributo del mondo cattolico, tale stile è divenuto una componente fondamentale del sistema produttivo e di primaria importanza per l’agroalimentare italiano. Certo, non sono mancati problemi, soprattutto quando alcuni hanno utilizzato per il proprio profitto l’impresa cooperativa, e non hanno riconosciuto i diritti fondamentali ai loro soci: la vera cooperazione non ha nulla a che vedere con lo sfruttamento lavorativo, bensì potrebbe essere un volano di inclusione di chi è più debole.

Le imprese cooperative del settore agroalimentare, mettendo insieme le loro risorse, possono essere altresì attive nei campi dell’innovazione e dello sviluppo per promuovere nuovi processi produttivi, collaborando con centri di ricerca pubblici e privati e avendo cura di certificare sempre di più i loro prodotti e immetterli sul mercato. In questo modo esse possono promuovere la rigenerazione economica nel settore agricolo e, allo stesso tempo, coltivare insieme un rapporto diretto con i consumatori finali. Tale vicinanza tra produttori e consumatori, che può trarre forza dallo stile cooperativo, è un guadagno sociale e alimentare, oltre che economico, perché aumenta sia la fiducia nelle relazioni sia la qualità del cibo.

(Coldiretti Veneto)

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