Omicidio Vanessa Ballan, tutti gli indizi che incastrano Bujar

“Plurimi, univoci e gravi indizi di colpevolezza” sono emersi a carico di Fandaj Bujar, l’uomo di origini kosovare che si trova in carcere per l’omicidio di Vanessa Ballan, la donna uccisa a Riese Pio X, nel Trevigiano.

Durante le indagini condotte Carabinieri del Comando Provinciale di Treviso sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, i primi riscontri che hanno condotto al fermo dell’uomo sono stati alcuni frame video, che mostravano un uomo con abiti “simili a quelli sequestrati dall’indagato al momento del fermo e con corporatura compatibile, ripreso mentre si aggirava nei pressi dell’abitazione della vittima la mattina del 19 dicembre, con una borsa scura (la stessa sequestrata dai militari dell’Arma)”. L’uomo è stato ripreso mentre scavalcava la recinzione della villetta, introducendosi in casa.

Inoltre, sul luogo del delitto, è stato rinvenuto un martello con la scritta ‘7 color’, “che fa capo all’indagato” e usato dall’omicida per rompere il vetro di una portafinestra ed irrompere nell’abitazione (l’attrezzo è stato poi posto sotto sequestro). Infine, “il coltello con manico di legno e lama di 20 cm ritrovato nel lavello della cucina parzialmente lavato e anch’esso sottoposto a sequestro”, è identico a un altro ritrovato nella borsa degli attrezzi dell’omicida e della stessa serie di quelli ritrovati a casa di Fandaj.

Oggi l’autopsia sul corpo della 26enne

Secondo la ricostruzione fatta dal procuratore capo della Repubblica di Treviso, Marco Martani, Vanessa “prima di essere accoltellata è stata anche picchiata perché sul volto c’erano segni di percosse violente”. La vittima, ha spiegato Martani, “ha cercato di parare i colpi perché aveva ferite alle mani, ha cercato di ripararsi”. Riguardo alle “sette coltellate, più di una era mortale”, ha affermato. Tutti elementi che oggi dovranno essere approfonditi nell’esame medico-legale.

Bujar denunciato per stalking dalla vittima

Poco più di un mese fa l’uomo era stato denunciato per stalking dalla vittima. Dopo la querela, “non c’erano più stati episodi di molestie o di avvicinamenti indesiderati da parte di Bujar nei confronti di Vanessa”, ha detto Martani spiegando che “le denunce di codice rosso vengono trattate dal magistrato di turno esterno, nell’ipotesi in cui il magistrato di turno esterno non sia anche un magistrato del gruppo fasce deboli e violenza di genere, dopo che il magistrato di turno esterno ha preso provvedimenti di immediata urgenza, passa il fascicolo al magistrato del gruppo specializzato”.

“Nel caso specifico il magistrato di turno esterno, che non fa parte del gruppo magistrati specializzati, nel giro di un giorno ha disposto la perquisizione e ha disposto che il fascicolo passasse al magistrato di turno fasce deboli. Quest’ultimo non ha ritenuto che ci fosse una situazione che imponesse una immediata richiesta di misura cautelare ma ha ritenuto di approfondire gli atti di indagine chiedendo i tabulati del telefono di Bujar perché i messaggi erano stati cancellati da Vanessa”, ha spiegato.

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